CARA MATILDE, AMMINISTRARE NON “PER I CITTADINI” MA CON I CITTADINI”

DI FERDINANDO TRIPODI

La cultura ed i servizi di progettazione culturale sono una priorità dell’azione politica dell’Amministrazione Comunale, per almeno due ragioni fondamentali.

Cultura vuol dire, innanzitutto, tradizione e senso di appartenenza.

Gli eventi devono rappresentare ed esaltare Latina , la sua identità, le sue eccellenze, il suo passato, per capirlo, interpretarlo e costruire al meglio l’orizzonte futuro, la Latina che vogliamo per i prossimi anni.

In secondo luogo, in una città a vocazione turistica come la nostra, gli eventi culturali devono avere anche una forte valenza attrattiva, intercettare flussi turistici nuovi, non necessariamente di massa, ma che, senza la presenza di determinati eventi, non visiterebbero la nostra città e non ne apprezzerebbero poi le tante e variegate bellezze.

Se Latina, in un contesto difficile come quello degli anni appena trascorsi, ha visto il numero di presenze turistiche diminuire in misura minore di tutti gli altri comuni balneari Laziali, la colpa è solo per  un’offerta mancante più variegata, fatta oltre che di mare, anche di turismo, di spazi verdi pinetali, di riferimenti naturalistici ed enogastronomici.

La nuova Amministrazione guidata dal sindaco Celentano sembra non aver capito ciò!

Nessuno stimolo, proposta, suggerimento che perviene alla Città.

Da oltre tre mesi ormai il Sindaco, quando è operativo, passa il tempo a tagliare nastri, a premiare, a ridere tra un selfie e l’altro.

Da collaboratore di lista prima e cittadino oggi non incontro Matilde Celentano dal giorno dopo delle elezioni.

Eppure ascoltarsi, incontrarsi, confrontarsi… sono elementi essenziali della Cultura!

Organizzare eventi Culturali, di aggregazione, sarebbe stato molto importante in questa estate dove la Città è stata lasciata totalmente abbandonata da qualsivoglia spettacolo.

Cosa ancora più grave, la mancanza delle idee, della voglia di quel fare e di quel dire che tanto servirebbe alla e per la Cultura.

E’ chiaro dunque che Latina in queste condizioni non si può definire città della Cultura proprio perché non c’è Cultura.

Cara Matilde, Amministrare non “per i cittadini” ma “con i cittadini” si traduce quindi in una azione di ascolto e coinvolgimento delle migliori risorse della nostra collettività. 

Non farlo potrà sembrare cosa normale e forse per alcuni versi anche migliore, ma il passato ci ha abbondantemente insegnato che questo atteggiamento di chiusura finisce sempre per condannare l’Amministrazione ad una arresa inevitabile.

Forse non oggi, ma domani sì. L’irriconoscenza non paga. Mai!