E SOVRUMANI SILENZI

DI ORSO GRIGIO

REDAZIONE

 

 

Molti di voi si chiedono il perché del silenzio (almeno apparente) del Presidente della Repubblica.

Me lo chiedo anch’io.
A noi umani, pur se di razza inferiore, verrebbe infatti da pensare che in quanto anche lui cittadino italiano residente in Italia e dotato, si presume, di tutti i mezzi idonei alla conoscenza, le cose dovrebbe venire a saperle almeno come noi.
Perciò l’avrà visto quello che è successo in Senato, le risate di scherno, le provocazioni, l’arroganza esibita come qualità, la sola che hanno del resto; l’avrà sentito quello che ha detto Salvini su Ciotti, lo saprà come stanno devastando la Giustizia, dopo averlo fatto con il Lavoro, la Sanità, la Scuola e l’Equità Sociale.
E allora, sempre a noi, vile razzumaglia plebea, ci pare piuttosto strano che non abbia niente da dire, niente da dirci.
Certo, quella del Presidente della Repubblica è una figura più che altro rappresentativa, come ci insegnano a scuola, e bla bla bla.
Ok, questo ci è chiaro.
E allora stiano lì, belli sereni e cotonati, facciano le loro rappresentanze, le celebrazioni, le ricorrenze, i discorsi di fine anno, e ciao.
Oddio, anche quelle per me restano perlopiù merendine che a scartare via la retorica e i luoghi comuni ci rimane giusto un po’ di carta stagnola da appallottolare, ma io sono troppo esigente e non faccio testo, si sa.
Tuttavia se facessero solo questo mi starebbe bene.
Ci starebbe bene, a noi miserabili infingardi.
Però c’è un però.
Cacchio! C’è sempre, un però.
Quando hanno voluto (dovuto?) intervenire l’hanno fatto, e pure in maniera pesante.
I disastri di Napolitano, “comunista un po’ fascista però democristiano” come dicevano al bar, hanno prodotto danni devastanti che ci perseguiteranno per generazioni, ma anche l’attuale Capo dello Stato, pur se candidamente ‘solo’ democristiano, ne sta ripercorrendo le orme, a cominciare dalla caduta del governo Conte proseguendo con lo spergiurare che non avrebbe accettato la ricandidatura (e invece mentiva).
Sì perché noi barbari lanzichenecchi brutti sporchi cattivi siamo convinti che quel governo lui avrebbe potuto salvarlo, ma evidentemente il richiamo del drago apostolo benedetto dall’Europa e già fiammeggiante in panchina, era troppo mistico per potergli resistere.
Il risultato di quel capolavoro si è visto e si continuerà a vedere.
E se poi l’hanno rivoluto per forza ci sarà stato un motivo.
Non si può certo pensare che fra sessanta milioni di italiani non ci fosse nessun altro in grado di ricoprire quella carica. Certo, l’esperienza americana dove sono molti più di noi, molto più potenti e alla fine si sono ridotti a scegliere fra quei due soggetti, e ripeteranno pure quella scelta nefasta, non era certo incoraggiante, ma uno sforzo si doveva fare.
A scuola ci hanno anche detto che il Presidente è di tutti, che rappresenta tutti, che sarebbe il garante della Costituzione, ma forse siamo talmente subumani che non ne abbiamo diritto, altrimenti qualcosa da dire avrebbe dovuto trovarlo.
Una parola, qualcosa che ci facesse sentire che del tutto stupidi non siamo
Ma forse gli va bene così.
E così per noi in cerca di una rappresentanza politica che fatica a concretizzarsi, di una possibilità che ci faccia ancora sperare in qualcosa di meglio, il silenzio si fa sempre più assordante.
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Mi sa che ho detto una banalità… potrei fare il Presidente anch’io.