MELONI, ALMIRANTE E LA RAZZA

DI ALFREDO FACCHINI

Alfredo Facchini

 

È il 14 luglio 1938 su “Il Giornale d’Italia” viene pubblicato il “Manifesto della razza”, documento ufficiale che si propone come base scientifica per certificare la purezza della razza italiana.

Documento che anticipa uno dei prodotti più osceni fabbricati dal Fascismo: la promulgazione della legislazione razziale. (settembre-ottobre 1938).
<<La popolazione dell’Italia attuale è nella maggioranza di origine ariana e la sua civiltà ariana … Esiste ormai una pura “razza italiana”… È necessario fare una netta distinzione fra i Mediterranei d’Europa (Occidentali) da una parte gli Orientali e gli Africani dall’altra… I caratteri fisici e psicologici puramente europei degli Italiani non devono essere alterati in nessun modo … Gli ebrei non appartengono alla razza italiana>>. Un delirio.
Le leggi razziali del 1938 trovano un paese pronto ad accoglierle con indifferenza, talvolta con condiscendenza.
Quest’ultimo atteggiamento si riscontra facilmente nel caso dei delatori, cioè gli italiani “ariani” pronti a denunciare membri della comunità ebraica per reati quali il possesso di apparecchi radiofonici o l’assunzione di personale di servitù di “razza ariana”. [Anpi]
Tra l’estate del 1940 e quella del 1943 circa 400 ebrei italiani antifascisti e 6.000 ebrei stranieri vengono internati in campi di concentramento o confinati.[Avagliano-Palmieri]
Con lo scopo di lavare il cervello degli italiani nel 1938 viene data alle stampe la rivista quindicinale “La difesa della razza”, che vede come capo redattore, Giorgio Almirante, che scrive schifezze di questo tenore: <<Il razzismo ha da essere cibo di tutti e per tutti, se veramente vogliamo che in Italia ci sia, e sia viva in tutti, la coscienza della razza>>.
Ecco cosa scrive Giorgia Meloni su Almirante: <<Amore per l’Italia, onestà, coerenza e coraggio sono valori che ha trasmesso alla Destra italiana e che portiamo avanti ogni giorno. Un grande uomo che non dimenticheremo mai>>.
La matrice.
È il 1946. Dicembre. Almirante fonda il Movimento sociale italiano e ne prende la guida. Sono quelli della Repubblica di Salò. Fascistissimi.
Pochi mesi prima entra in vigore l’amnistia firmata da Palmiro Togliatti: migliaia di assassini fascisti sono a piede libero.
Da allora non si sono mai fatti i conti fino in fondo con i misfatti del Ventennio.
Basta sfogliare le sentenze della Corte Costituzionale in tema di apologia di fascismo. O l’inapplicata legge Mancino lasciata alla discrezionalità dei giudici. O la mancata approvazione della Legge Fiano.
In Germania se sei nazista vai in galera. Dritto dritto. La memoria in Italia è un mucchio di specchi rotti. L’antifascismo è addirittura una colpa. Ora è in voga l’anti-antifascismo.
Per questo è necessario ricordare, non dimenticare da dove veniamo. Mai.
I partigiani c’è l’hanno insegnato che anche il meno fascista fra i fascisti è fascista.