IL BRODO CULTURALE DEL PRESIDENZIALISMO

DA REDAZIONE

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Il governo Meloni propone l’abbinamento tra autonomia differenziata e presidenzialismo. Le destre mostrano così di avere una idea di modello istituzionale che corrisponde alla loro idea di società. Giorgio Almirante, fascista e collaborazionista coi nazisti, in una intervista del 1983 rivendicava il presidenzialismo. La proposta di Giorgia Meloni è una vecchia bandiera riciclata di ogni forza reazionaria del dopoguerra. Ma non stupisce perchè il terreno fertile è stato preparato negli anni.

Il presidenzialismo che verrà

Il primato della stabilità, della governabilità. La chiarezza del maggioritario. Un esecutivo pienamente legittimato dal voto popolare che potrà lavorare da subito, senza lungaggini parlamentari. E poi il super sindaco, il mega governatore regionale. La partitocrazia. E poi ancora le primarie, quando il leader conquista il partito e prende tutto il cocuzzaro con la propria piattaforma. La riduzione dei parlamentari, la noia del bicameralismo perfetto.

Il ruolo attivo del Presidente della Repubblica. Le smisurate competenze regionali, per l’efficienza amministrativa. La managerialità privata nella gestione pubblica, solo così virtuosa. Il culto d’impresa, del merito, della start up creativa gestita da pionieri, da visionari eroici. L’affidabilità per i mercati. La razionalità del vincolo esterno, del pareggio di bilancio. La modernizzazione che pretende autenticità, chiarezza d’intenti.

I sondaggi settimanali sulla popolarità. Il marketing, i consulenti d’immagine, le narrazioni. Gli storytelling su vite private irreprensibili ma avventurose, piene di esperienze pedagogiche; romanzi esistenziali che costruiscono personalità accattivanti.

E di nuovo: tu ce la devi fare da solo, con le tue forze, senza guardare in faccia nessuno, conta solo il tuo benessere, senza partiti, senza sindacati, contratta il tuo saper essere. Scegli il meglio. La società non esiste, i colleghi non esistono, l’ingiustizia non esiste; la solidarietà sì ma solo per ciò che è lontano, tanto irraggiungibile da chiamarla beneficenza o carità. Si vende il proprio temperamento. La propria resilienza.

In questo brodo culturale, in quest’asfissia da luoghi comuni performanti ci si sorprende se una vecchia fascista propone il presidenzialismo con il superamento definitivo della Costituzione già brutalizzata dall’etica austera dei competenti.

 

Articolo di Ferdinando Pastore, da

5 Luglio 2023

 

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Ferdinando Pastore

“Membro dell’esecutivo nazionale di Risorgimento Socialista, ha pubblicato numerosi articoli di attualità politica incentrati sulla critica alla globalizzazione dei mercati e sui meccanism di funzionamento dell’Unione Europea. Redattore dell’Interfenreza e editorialista de Il Lavoro”