THE SHOW MUST GO ON

DI GIANCARLO SELMI

Giancarlo Selmi

 

The show must go on

È la frase che mi è venuta in mente dopo aver saputo e, ahimè visto, la festa con karaoke annesso, avviata e conclusa a bare appena chiuse contenenti i corpi ancora caldi di 76 persone. Delle quali molte, troppe, erano bambine e bambini.
È uno show di pessimo livello quello che è cominciato con l’insediamento di questo governo dimostratosi così cinico e insensibile.
È uno show terribile, terribili i protagonisti: i guitti e le ballerine.
E’ uno show che prevede nulla di buono né di umano.
E lo show doveva continuare, con la partecipazione ad un karaoke, invece della doverosa visita alle salme.
Salme di persone vittime di una tragedia evitabilissima e che invece, i protagonisti dello show, i “cantanti del karaoke”, non hanno saputo evitare.
E non hanno chiesto scusa né hanno pianto su quei corpicini che il mare ha restituito gonfi e privi di vita.
Non c’era la cultura e l’umanità che avrebbe reso inevitabili le scuse. Non c’era il tempo per il pianto ed il cordoglio, poiché attendeva il testo di una canzone su uno schermo, da cantare. Una festa per gozzovigliare. Le inevitabili risate che riempiono le feste. Anche quella indecorosa festa.
Con un grottesco minuto di silenzio che si occupava di pulire le inesistenti coscienze, prima dell’avvio dei brindisi e dei canti.
Tre cariche istituzionali, in un abominevole show al quale avremmo volentieri fatto a meno di assistere e che ci induce a vergognarci al loro posto.
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E lo show, purtroppo, andrà avanti.