NON È UN FILM E NEMMENO UN VIDEOGIOCO

DI PIERLUIGI FERDINANDO PENNATI

P. F Pennati

 

Lo stesso Zelensky ammette a denti stretti che la tanto annunciata controffensiva finale è un flop che sta solo uccidendo altre persone e distruggendo ciò che rimane delle infrastrutture ancora in piedi e per continuare a difendere le sue scelte afferma che non è un film, anche se fino ad ora lui si è comportato come se si trovasse alla console di un videogioco nel quale la NATO fornisce i medipack e nessuno si fa davvero male, mentre, al contrario, i morti veri sono almeno 500.000 in totale.
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Biden, dal canto suo, ora parla di disimpegno, ovvero “non farà di tutto” (intendendo forse l’escalation atomica) per far entrare l’Ucraina nella NATO, quindi anche questo era un alibi e la posta in gioco un’altra?
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Si sa, quando la nave affonda i topi scappano ed i morti diventano vittime inevitabili per cause di forza maggiore, eroi sacrificati nel nome di un qualcosa che pare ora cambiare, ma presto (forse) sapremo, ovvero, quando finalmente ci sarà un negoziato, sia esso per discutere una qualsiasi resa o altro e finirà l’inutile carneficina di civili e militari, nel quale le parti dovranno forzatamente confermare o modificare i propositi iniziali, ovvero Donetsk, Lugansk e Crimea indipendenti in un’Ucraina neutrale per l’aggressore e Ucraina con i confini pre-conflitto nella NATO per chi dice di difendere ed avere a cuore solo il popolo.
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Forse, solo forse, allora sapremo, nel frattempo in Ucraina si continua a morire.
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