DI MARIO PIAZZA
Se tenessi una statistica delle cose che scrivo penso che Grillo sarebbe il capoclassifica dei personaggi pubblici che ho criticato, più della Meloni, più di Minniti e persino più di Renzi.
Ne ha dette e fatte di vaccate, da showman, da politico e anche da uomo qualsiasi. Quasi un campione, ma la sua sparata di ieri e le reazioni che ha suscitato a mio modo di vedere certificano una verità inquietante: Grillo è più intelligente della stragrande maggioranza dei suoi interlocutori.
“Siate i leader di voi stessi. Fate le brigate di cittadinanza. Mascheratevi con il passamontagna e di nascosto andate a fare i lavoretti: mettete a posto marciapiedi, aiuole e tombini. Fate il lavoro e scappate”
Solo la stupidità può concentrarsi su quelle due parole “brigate, passamontagna” e scatenare le reazioni isteriche di politici e politologi mentre il contenuto è chiarissimo, provato dai fatti e condivisibile da chiunque non sia ricco, o disonesto, o mafioso.
Grillo ci dice che con governanti come questi possiamo contare soltanto su noi stessi e che potremmo farlo usando i loro stessi metodi truffaldini, oppure che possiamo organizzare una resistenza civile e pacifica che se necessario ignori quelle leggi che ci sono piovute addosso relegandoci al ruolo di sudditi impotenti e plaudenti.
Che questa classe dirigente si sia attaccata al fumo della pipa, che abbia cercato il pelo nell’uovo per screditare il personaggio è la prova provata che questa volta Grillo ha ragione da vendere.