A VOLTE RITORNANO

DI MARIO PIAZZA

 

Ci aveva già provato Gianfranco Fini con parecchio stile e coraggio a sottoporre l’estrema destra italiana a profondi interventi di chirurgia estetica, ve lo ricordate con in testa la Kippah ebraica al Muro del Pianto di Gerusalemme?
Non funzionò, il silicone perse presto la sua forma e il botulino fu rapidamente riassorbito da un bacino elettorale che trova il proprio comun denominatore nel razzismo, nella forza fisica, nella parte malata del patriottismo, nella doppia morale di quella caricatura di stato sociale che fu di Hitler e di Mussolini.
Ci riprova oggi Giorgia Meloni in condizioni ambientali molto più favorevoli dando il via con la sua “conferenza programmatica” alla campagna elettorale che nei suoi sogni più selvaggi dovrebbe portarla dritta dritta a Palazzo Chigi.
Sarà uno spettacolo di alto cabaret vederla in tailleur blu che rifila ai conservatori delusi da nonno Silvio e dal Capitone tutta la paccottiglia nazional-populista di cui dispone mentre col piedino calzato Jimmy Choo tacco 12 nasconde sotto il divano Casapound, Forza Nuova, gli Spada, i Casamonica e tutta la compagnia della brutta morte che l’ha portata dove si trova oggi.
La parte più divertente sarà però ascoltare il selezionato gruppo di fini intellettuali che annasperanno per starle appresso, penso a La Russa, alla Santanchè, a Vissani, a Pappalardo, a Briatore, a Storace.
Il divano ce l’ho, la Coca Cola pure… Peccato non mi piacciano i pop corn.
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