ANDRA’ TUTTO, AL SOLITO, NEL DIMENTICATOIO?

DI BARBARA LEZZI

BARBARA LEZZI

 

Tra qualche giorno non si parlerà più della strage di Cutro.

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Dimenticheremo i morti, passerà lo strazio e tutto tornerà come prima anche se quelle vite non torneranno indietro.
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È successo tante altre volte, d’altronde la vita è prepotente e ti impone di andare avanti ma, quando la politica avrà spento il suo inutile vociare di questi giorni, dovrebbe lavorare seriamente per impedire il ripetersi di queste immani tragedie. È suo dovere. E dovrebbe centrare anche i problemi, spero che qualcuno ci stia pensando.
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Tra le persone morte in mare pochi giorni fa, ad esempio, c’erano afghani per i quali avevamo espresso tutta la nostra più intima pietà quando li avevamo visti precipitare nel vuoto dopo essersi aggrappati ai carrelli degli aerei americani che li abbandonavano, dopo vent’anni, al regime talebano.
Tra le persone morte c’erano anche curdi che sono perseguitati, bombardati e affamati da Erdogan al quale abbiamo pagato 6 miliardi per fermare l’immigrazione e al quale abbiamo concesso di fare dei curdi ciò che vuole purché accetti la Svezia e la Finlandia nella Nato.
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Partiamo da qui nel cercare soluzioni? O in questi giorni si sta solo cianciando a vuoto a proposito di vite umane da salvare?