DUNQUE…

DI SALVATORE GRANATA

 

A parte le battute sul fatto che era meglio che vincesse Bonaccini (troppo vicino a Renzi&Calenda), affinché il PD scomparisse definitivamente, perché poi nella realtà è impossibile poiché radicato da tantissimi anni sui territori, nelle istituzioni e in tutti i consigli di amministrazione possibili e immaginabili, è meglio che sia finita con la vittoria di Elly Schlein.
Personalmente non ho mai votato PD né creduto nel PD.
Sarà perché ai tempi del mio primo voto, c’era Prodi e dall’altra parte il berlusca e quindi ero anarchico.
E poi, sarà sicuramente per la storia recente che conosciamo tutti. È inutile fare la cronistoria di questo partito, dove ci sono persone, come la Boldrini o la Malpezzi, anzi diciamo il 95%, che non stimo affatto.
Ma comunque, quando uno è votato, è legittimato dagli elettori.
Auguro però, nonostante non apprezzi il sistema né il partito PD, di volare sempre più in basso rispetto al MoVimento 5 Stelle, ma al contempo auguro alla Schlein di riportare il PD più a sinistra, più verso un’area progressista, anche se sulla guerra e altro non è mai stata convincente, troppo pacata. E con gli operai, i lavoratori, i disoccupati e gli anziani serve polso, serve aiutarli concretamente.
E glielo auguro perché per me la cosa più importante è il bene degli italiani, anche di coloro che non se lo meritano. Non che il PD li rappresenti tutti, ma sicuramente rappresenta una parte cospicua che può e potrà servire, insieme ad altre forze politiche, a ricacciare il centrodestra e Renzi & Calenda nell’oblio, a governo terminato.
Quindi, spero che riesca a rapportarsi bene con l’unica forza progressista e che si batte per gli ultimi, nonché il secondo partito attualmente, che è proprio il Movimento e che è fatto di persone perbene (come conosco anche tante persone perbene che votano PD, ma che la tessera li ha portati troppo spesso a fare danni alle urne). E che quantomeno, nelle prossime battaglie in Parlamento, sia al suo fianco sui temi in comune, e non ostacoli il Movimento anche quando è nel giusto e non cerchi di risalire nei consensi facendo la battaglia dalla parte sbagliata, come hanno fatto tutti i segretari precedenti, da Letta a Renzi, passando per Gentiloni. Perché questo, segnerebbe la sua fine, ancor prima di cominciare.
Non so se la Schlein riuscirà a cambiare rotta, la vedo difficile, la dirigenza piddina è dura in questo senso e gli interessi sono molto forti all’interno del partito (oggi la maggioranza dei tesserati avrà votato Bonaccini), ma se ci riuscirà darà una mano a tutti. E avrà compiuto decisamente un miracolo (anche se io, da ateo, ai miracoli non ci credo).
Darebbe una mano soprattutto a chi vorrebbe vedere un’Italia un pelino migliore.
Sicuramente, se frequenterà meno piddini democristiani e renziani, se leggerà meno giornali-megafono e imparerà ad ascoltare qualche attivista di sinistra del Movimento che l’ha votata a queste primarie (perché di democristiani alla Di Maio e di destrorsi alla Paragone, con il nuovo corso non dovrebbero essercene più) o qualche eletto, avrà magari un punto di vista differente rispetto a quelli che ha conosciuto o sentito fino adesso (usurpatori alla Letta e Casini e “Matusalemmi” alla D’Alema).
Insomma, spero che non finisca come il buon Bersani, un eterno indeciso e secondo (finito a fare l’ultima campagna elettorale a Letta).
È giovane, è una donna, dia una sterzata ideologica forte, dia l’esempio a un intero elettorato, saluti bonaccini e si discosti dai veterani del partito (ma non provi a cambiarli, perché il nonnismo lì è di casa).
Detto questo, mi pare di essere stato anche troppo magnanimo, ma è giusto avere ancora qualche speranza prima di morire. Almeno per me. Di guerre e italiani soffrire, ne ho già visti troppi.
Buona vita politica a tutti.
E forza Movimento (come Comunità), forza Travaglio e il Fatto Quotidiano, forza Di Battista e tutte quelle persone oneste meno visibili, ma che con grande intransigenza e coerenza di ideali, si battono per un Paese migliore.
Per me, le persone sono tutte uguali in dignità e rispetto, diverse sono solo nei ruoli e e nelle professioni. E anzi, i meno abbienti, meritano più rispetto degli onorevoli e di chi è più agiato.
Ari-ciao. Alla prossima.