OLTRE IL LIMITE

DI CLAUDIO KHALED SER

 

Ogni cosa ha un limite.

Così si credeva.
Poi é arrivata la scienza e anche questa certezza é scomparsa.
Non ha più limite lo “Spazio” con l’Universo formato da altri Universi, ipotizzati e non certi, ma definiti probabili.
Di certo c’é che il limite universale é in discussione.
Poi c’é il Tempo.
Era preciso, definiva il “probabile inizio” e la “probabile fine”.
Ora le date di tutto sono scivolate oltre i limiti fissati, in pratica non siamo certi di quando tutto é incominciato e di quando finirà.
Resistono altri limiti, anche se a fatica.
Semplicemente possiamo tirare una riga e definirli quello del Male e quello del Bene; quello che l’Uomo può fare contro se stesso ed invece tutto quello che può fare in suo favore.
Pensavamo, dopo Auschwitz, d’aver raggiunto il limite e che nulla poteva superare l’orrore.
Ma é arrivata la Palestina, l’Afghanistan, l’Iraq, l’Iran, il Sudan, l’Ucraina……. e tanti altri limiti sono crollati.
In pratica siamo bravi a fare di peggio.
Ma siamo anche bravi a fare di meglio ?
Per il momento il Bene é nelle mani di pochi.
Penso a Gino e alla sua equipe di Emergency, ai Medici senza Frontiere, sconosciuti eroi che armati spesso di sola buona volontà, cercano di riparare i danni del male.
Penso a UNHCR, soldati della sopravvivenza, intenti a montare tende per chi non ha riparo, a dar da mangiare e bere a coloro che hanno perso ntutto.
Penso a Amnesty, a Save for Children e a tutti, ma proprio tutti quelli che vanno oltre il filo spinato del limite.
E Noi ?
Noi siamo capaci di andare oltre ?
O ci fermiamo alle “intenzioni” ?
Condannare il Male non ci rende migliori se non si opera in favore del Bene.
Non basta schierarsi dietro lo schermo di un pc, bisogna andare oltre.
Oltre il limite.
C’é bisogno di Noi là fuori.
Delle nostre mani, della nostra voce, dei nostri gesti.
Serve dare un seguito alle parole.
” Ognuno secondo le sue capacità; a ognuno secondo i suoi bisogni “
La Comunione del Comunismo.
Non occorre essere in Libia per aiutare un Uomo disperato, basta girare l’angolo.
Basta non girare lo sguardo dall’altra parte.
Se tendi una mano c’é chi te la stringe.
C’é chi, accanto a noi, ha bisogno di noi.
L’Uomo accovacciato sui gradini di una qualsiasi chiesa, la Donna in fila alla Caritas per un piatto caldo, il Bambino costretto a chiedere l’elemosina davanti al supermercato, il Ragazzo che arriva con una barca dall’altra parte del mare, la Ragazza che si taglia i capelli per dire NO alla violenza del pensiero.
Loro, tutti loro hanno bisogno di Noi.
E anche Noi.
Dobbiamo superare i nostri limiti.
Accettare le ingiustizie per quieto vivere, continuare a tollerare rapporti malati d’egocentrismo, permettere ad un Uomo d’essere padrone del destino di una Donna, chinare la testa in un silenzio colpevole.
Il riscatto del Bene parte da Noi.
Dalla nostra capacità di dire NO.
Dalla nostra volontà d’essere diversi da chi ci vuole uguali.
Dall’impegno di superare il limite delle convenzioni schiaviste che da molto, troppo tempo, ci hanno ridotti a vivere una vita che non amiamo, che non é quella che vogliamo vivere.
Serve il coraggio.
E pagarne il prezzo, perché nulla é gratis.
Nemmeno la vita che sogniamo.
Ma il coraggio ci rende fieri di vivere, orgogliosi di Noi.
Solo un Uomo libero può parlare di Libertà.
Lo schiavo lo fa lucidando le sue catene.