AMERICA INCERTA: TRAMONTO DI TRUMP, L’ETA’ DI BIDEN, LA STELLA DESANTIS E IL RISCHIO METEORE

DI MICHELE MARSONET

 

 

La politica in America si è inceppata, e la democrazia ne soffre. Pensiamo ai brogli inventati da Trump per forzare la volontà popolare. L’irrisolta questione razziale, aggravata dalla demografia che vede lo storico predominio bianco minacciato dai numeri.
«La nostra gente sta perdendo fiducia, non solo nello Stato ma nella capacità come cittadini di essere i demiurghi della nostra democrazia (…) ».
Editoriale di fine 2022? No: Jimmy Carter in un discorso televisivo del 15 luglio 1979.
Con Michele Marsonet lungo la non facile strada del futuro Americano e del mondo, scandita da ritmi elettorale ossessivi.

L’eterna vigilia elettorale Usa, 2023 in attesa di presidenziali

Acquista peso la candidatura repubblicana di Ron DeSantis in vista delle elezioni presidenziali Usa del 2024. Il 44enne governatore della Florida, rieletto quest’anno, ha sconfitto il suo avversario democratico Charlie Christ con un margine larghissimo del 19,4%, inducendo la stampa a parlare di una “vittoria a valanga”.
Grande merito di DeSantis è essere riuscito a staccarsi da Donald Trump, che si è già candidato alle prossime presidenziali. I suoi uomini hanno però subito ovunque pesanti sconfitte, causando quindi una drastica riduzione del suo potere all’interno del “Grand Old Party” repubblicano.

Trump fra tramonto e precipizio

In effetti la stella politica del tycoon di New York sembra ormai tramontata, e il suo celebre slogan “Make America Great Again”, suo cavallo di battaglia nelle elezioni che lo condussero alla Casa Bianca nel 2017, non ha più presa sull’elettorato.
Sulle sue spalle pesa il macigno dell’atteggiamento a dir poco ambiguo da lui tenuto durante l’assalto al Campidoglio del gennaio 2021, quando non condannò gli atti di violenza compiuti dai manifestanti che s’ispiravano direttamente al suo nome. Nonché la vicinanza a sette esoteriche e complottiste di estrema destra come QAnon.

Un conservatore meno aggressivo e più educato

DeSantis è stato molto abile nello smarcarsi dall’ex presidente, pur senza attaccarlo in modo diretto. Non ha mai flirtato con la destra estrema e ha invece cercato di recuperare la tradizione conservatrice classica del Partito repubblicano, rimettendo così in gioco l’ala centrista che Trump aveva emarginato. DeSantis ha inoltre fama di abile amministratore, essendo riuscito a tagliare le spese nello Stato della Florida e raggiungendo un avanzo di bilancio record.
Dal punto di vista politico non si discosta molto dallo stesso Trump, essendo nettamente contrario alla “cancel culture” e a tutte le espressioni del “politically correct”. A differenza del tycoon newyorkese, tuttavia, adotta un approccio meno urlato e più pacato, riuscendo così ad attirare anche fasce consistenti di elettori democratici moderati. Proprio per questo il Partito democratico lo considera pericoloso.

Salto generazionale

Gioca a suo favore anche l’età, 44 anni contro i 76 di Trump. Nel caso l’80enne Joe Biden dovesse di nuovo essere il candidato democratico alla Casa Bianca, DeSantis potrebbe anche in questo caso far leva sul fattore dell’età. Ecco perché i democratici sono alla ricerca di un esponente giovane da contrapporgli.
Mette pure conto notare che, in caso di vittoria, DeSantis sarebbe il primo presidente USA di origine italiana, giacché tutti i suoi antenati provenivano da Campania e Abruzzo. Ha già ricevuto l’appoggio di figure di spicco del mondo economico e finanziario, tra i quali Elon Musk e Rupert Murdoch (quest’ultimo, in precedenza, grande sostenitore di Trump).

Politica segnata da ritmi elettorali ossessivi

La corsa per la Casa Bianca è ancora lunga ma, senza alcun dubbio, DeSantis ha molte carte per vincerla. Tra i repubblicani nessuno sembra in grado di dargli fastidio, mentre potrebbe avere problemi se in campo democratico si manifestasse un politico giovane e dotato di carisma.

 

Articolo di Michele Marsonet, dalla redazione di

30 Dicembre 2022