CONFESSIONE DI UN FUORILEGGE

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Lo devo ammettere, non sono un buon cittadino.
Se essere buoni cittadini significa obbedire pedissequamente alle leggi senza domandarsi se esse siano giuste o sbagliate io non posso esserlo. Dal mio punto di vista presuntuoso e arrogante chi non si pone il problema di obbedire o meno a una legge valutandone le finalità e l’equità non è un cittadino, è un suddito.
Non dico che ognuno di noi debba trasformarsi in un tecnico per valutare individualmente la congruità di ogni singolo provvedimento, a volte è necessario fidarsi del parere degli esperti e accettare seppur controvoglia quelle che ci appaiono come minchiate siderali.
Dove non arriva la nostra disponibilità a obbedire arrivano le sanzioni ma, faccio un esempio, nessuno mi convincerà mai che una Fiat Duna del 1987 possa viaggiare alla stessa velocità di una Mercedes di ultima generazione nelle stesse condizioni di sicurezza. Delle due l’una: o la prima rappresenta un pericolo o la tecnologia della seconda viene inutilmente mortificata.
E ancora: se decido di spostare la bombola del gas all’esterno dell’abitazione posso farlo, azzero il rischio di esplosione e recupero spazio in cucina, ma se invece di alloggiarla in un traballante armadietto di plastica le costruisco una solida nicchia quasi invisibile con quattro mattoni e un pezzo di marmo divento automaticamente un fuorilegge a meno che io prima non abbia presentato la Cila (Comunicazione di inizio lavori asseverata, euro 1500) o la Cil (Comunicazione di inizio lavori non asseverata) e ottenuto la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) in alternativa al P.d.C. (Permesso di Costruire). E se proprio fossi pignolo dovrei procedere così: Contattare il progettista; Eseguire un rilievo; Disegnare il progetto; Stilare il computo metrico; Nominare il coordinatore della sicurezza; Nominare il direttore dei lavori e solo dopo presentare la pratica edilizia in comune.
E’ lecito domandarsi quale specie di lanzichenecco ha potuto concepire qualcosa del genere e trasformarlo in legge e quale suddito di lanzichenecco possa adempiere senza sentirsi un imbecille quand’anche si trattasse di lavori mastodontici come abbattere un muro interno di foratini o spostare di un metro la tazza del cesso?
No, sono un pessimo cittadino ma io imbecille non mi ci voglio sentire. Stangatemi pure, salirò al patibolo con un sorriso.