TORNA LA BUFALA SU ZAPORIZHZHIA

DI ANTONELLO TOMANELLI

ANTONELLO TOMANELLI

Mentre chi riesce a divincolarsi almeno in parte dalla Propaganda scopre che tra i soldati ucraini si nascondono delle autentiche bestie, si torna a parlare di Zaporizhzhia. Il grande Zelensky non si smentisce e ostenta come sempre la sua specialità: raccontare cazzate. Almeno fino a quando l’Occidente sarà disposto ad ascoltarlo, anche se il suo sponsor principale incomincia a trovarlo noioso. E anche un po’ pericoloso.

La centrale nucleare di Zaporizhzhia è di nuovo sotto bombardamento. Da parte di chi? Ma dei Russi, naturalmente, visto che la controllano da marzo. E se la stanno bombardano da soli. La stessa logica stringente che induce chi di colpo dà di matto e distrugge i mobili di casa sua.

Molto più credibile che siano gli Ucraini a bombardarla. Data ormai per persa, per quale motivo dovrebbero lasciare ai Russi la più grande centrale nucleare d’Europa, con la sua potenza di 6000 MW in grado di produrre in meno di 24 ore l’energia che una città come Roma consuma in un anno? Lasciare intatto un simile tesoro rafforzerebbe la Russia, mentre gli Ucraini si trovano nella tipica condizione di chi non ha più nulla da perdere.

Ma bombardarla significa rischiare una catastrofe nucleare. E qui l’argentino Rafael Grossi, capo dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, il cui scopo è promuovere l’utilizzo pacifico dell’energia nucleare, dovrebbe battere i pugni sul tavolo, anziché rilasciare penose dichiarazioni all’acqua santa del tipo «situazione grave, chiunque sta bombardando si fermi». Non prendere in giro il mondo Grossi, sai bene chi sta bombardando la centrale nucleare di Zaporizhzhia.

In ogni caso, anche se Grossi smettesse di pensare alla poltrona per tuonare contro chi sta creando una nuova Chernobyl, ci sarebbe sempre qualcuno in grado di rigirare la frittata.

Proprio come ha fatto la pavida Meloni con i missili ucraini caduti in Polonia. Una volta scoperte le gambe corte della tesi zelenskiana, si è affrettata a specificare che cambia poco se quei missili non sono russi. Per la pavida Meloni, il bombardamento ucraino della centrale nucleare di Zaporizhzhia diventerebbe comunque colpa dei Russi invasori, fornendo così una personalissima quanto curiosa interpretazione del principio di causalità naturale.

Tuttavia, avrei un suggerimento per Zelensky. Indurre qualche credibilissimo personaggio, che potrebbe essere Kyrylo Budanov, capo dell’intelligence ucraina, già ampiamente utilizzato per confezionare bufale su Putin, a dichiarare di aver scoperto una fitta documentazione che dimostra come i soldati russi che controllano la centrale nucleare di Zaporizhzhia, nonché quelli piazzati nei dintorni, soffrano di disturbi della personalità. Magari con tanto di prescrizione dei relativi farmaci, che a causa della guerra scarseggiano.

In questo modo il bombardamento della centrale ad opera dei Russi sarebbe pienamente sostenibile. E Zelensky non dovrebbe preoccuparsi, perché ci penserebbe il nostro ineffabile mainstream a fare da cassa di risonanza, dando credibilità al tutto.