CARA GIORGIA MELONI: ”GUAI A SMANTELLARE DIRITTI CIVILI E SOCIALI CONQUISTATI”

DI FERDINANDO TRIPODI

 

 

Che vergogna leggere commenti che spaccano l’Italia in due!

Il Sud dedicato ai fannulloni.

Il Nord riservato ai presunti grandi lavoratori.

Io sono orgogliosamente del Sud e rigetto qualsiasi insulto venga fatto alle Regioni Campania, Calabria, Puglia, Sicilia…

Sono Regioni dove è presente il numero più alto dei percettori di reddito di cittadinanza perché evidentemente in questi anni la politica di è occupata molto poco di milioni di Italiani e non solo sul piano economico ma anche sanitario.

Hanno votato democraticamente un movimento che difende il reddito di cittadinanza perché spaventati, disperati, impauriti di chi continua a minacciare la cancellazione di una misura contro la povertà.

Conosco centinaia di Calabresi e non solo, che si spaccano la schiena ogni giorno, andando a lavorare pur di far vivere dignitosamente la famiglia senza percepire alcun euro del reddito di cittadinanza.

Nessun “voto di scambio” appartiene alle Regioni del Sud! Hanno votato con coscienza, e soprattutto hanno espresso democraticamente la propria volontà.

Detto ciò potrei tirare fuori la storia reale di moltissime aziende, lavoratori, grandi medici de Sud che sono dovuti in questi anni andare la Nord per lavorare, per non parlare di imprenditori di grandi aziende e di artisti. Tutti del Sud!

Potrei farlo per ricordare al Nord che deve molto al Sud e che farebbero bene a smetterla di inseguire un certo populismo distruttivo per insultare a sproposito Cittadini Italiani che  hanno tutto il diritto di votare, di decidere, di scegliere chi meglio credono!

Che i Cittadini del Sud non sono fannulloni solo perché alcuni percepiscono il reddito di cittadinanza;

Sono famiglie povere, abbandonate dalle istituzioni, e hanno tutto il diritto di percepire una misura di sostegno alla povertà così come fanno molti Milanesi, per esempio.

Giorgia Meloni conosce la povertà, come me è cresciuta senza padre e capisce gli enormi sacrifici che si fanno in una famiglia dove comunque manca un pilastro importante, un sostegno in più.

Cara Giorgia hai vinto le elezioni e andrai al Governo, ma adesso basta con gli slogan perché è finito il tempo della campagna elettorale è iniziata quella del dover “fare”.

Mi auguro che i programmi che verranno attuati siano quelli che difendono la povertà e non che l’attaccano, programmi mirati a rilanciare il lavoro anche al Sud e non solo al Nord senza dimenticare il sistema sanitaria.

E non dimenticate i diritti civili, l’Italia è molto più avanti di ciò che si crede e non ha alcuna intenzione di indietreggiare o di ritornare al passato.

Siamo milioni in difesa del reddito di cittadinanza, dei diritti sociali e civili.

Non permetteremo alcuna distruzione dei diritti sanciti dalla Costituzione e guadagnati negli anni con battaglie sociali importanti.

Come associazioni del terzo settore vigileremo e siamo pronti a fare le barricate.

Auguro, senza alcuna ipocrisia, buon lavoro al nuovo governo che si formerà nei prossimi mesi.