IL GIORNALE ROMANO E I LUOGHI COMUNI SU LATINA FASCISTA: “REPUBBLICA SE NON HAI I MEZZI CHIUDI”

DI LIDANO GRASSUCCI

 

Giovanni Del Giaccio, Un mio collega quando lavoravamo a Latina oggi, ogni anno “prevedeva” due articoli dell’”inviato” da Roma. Quello sui tombini con la scritta Littoria e d’estate la storia dell’unico abitante di Palmarola (che svernava a Ponza), con tanto di asinello.

Ci beccava sempre.

Sono passati anni, ma la fantasia non è mai entrata tra le virtù dell’inviato romano, o milanese, fate voi.

Corrado Zunino su Repubblica questa mattina ci dice che noi siamo un feudo non della destra, ma fascista, e che il nostro futuro sta nel ventennio passato da 70 anni.

E giù con tutti i luoghi comuni che potete immaginare.

Sempre al tempo di Latina Oggi durante lo scrutinio (non c’era ancora Internet) di una elezione nazionale, noi eravamo un piccolo giornale poco più di una scarpa e una ciavatta. Ci chiamano da Repubblica “collega, mi potresti dare i dati elettorali, perché il nostro inviato è stato bloccato sulla Pontina”.

L’ho ascoltato e gli ho risposto, con orgoglio: “Repubblica, se non hai i mezzi chiudi”.

Ecco ora dico la stessa cosa. Caro collega qui siamo gente normale che si alza ogni mattina non per saltare il cerchio di fuoco a dorso nudo, ma per lavorare.

Qui con le bandiere rosse abbiamo fatto l’occupazione delle terre, gli scioperi alla rovescia, quella è la terra di Pietro Ingrao, dei butteri.

Basta venire qui, starci un paio d’ore e poi giudicare quel che non si capisce.

Avete intervistato in galantuomo come Alfredo De Santis che si è definito giolittiano, di quel mondo liberale citerò Giovanni Amendola, che i fascisti hanno assassinato

«Veramente la caratteristica più saliente del moto fascista rimarrà, per coloro che lo studieranno in futuro, lo spirito «totalitario»; il quale non consente all’avvenire di avere albe che non saranno salutate col gesto romano, come non consente al presente dì nutrire anime che non siano piegate nella confessione: «credo». Questa singolare «guerra di religione» che da oltre un anno imperversa in Italia non vi offre una fede (che a voler chiamar fede quella nell’Italia, possiamo rispondere che noi l’avevamo già da tempo quando molti dei suoi attuali banditori non l’avevano ancora scoperta!) ma in compenso vi nega il diritto di avere una coscienza – la vostra e non l’altrui – vi preclude con una plumbea ipoteca l’avvenire.

Giovanni Amendola, 2 novembre 1923

Collega mi spiace deluderti ma a Latina siamo italiani, semplicemente e abbiamo avuto sindaci di destra e di sinistra, come ogni città italiana, come la fascistissima Bologna. Siamo in 130 mila e il sabato andiamo al mare non alle adunate in camicia nera.

Resto del mio avviso “Repubblica se non ha i mezzo chiudi”.

Il giornale romano e i luoghi comuni su Latina fascista: “Repubblica se non hai i mezzi, chiudi”

 

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12 Agosto 2022