DI ORSO GRIGIO
Di Battista ha risposto.
Non a me, ovviamente, ma a tutti quelli, parecchi, che gli hanno chiesto di schierarsi al fianco di Conte.
L’ha fatto con un video. Se non l’avete ancora guardato, fatelo.
Non lascia molte speranze a chi lo aspettava, solo una piccola porticina legata alle intenzioni e al programma di Conte, ma giusto un pertugio che non ci passerebbe nemmeno una pulce. Rivendica con orgoglio la sua vita, le sue scelte, il suo rigore.
Lo capisco e la mia stima per lui nasce proprio da questo rispetto per se stesso e le proprie convinzioni.
Certo, chi lo invocava resta nella merda, stretto fra il fritto misto con gli occhi da tigre di letta e le tre grazie diversamente democratiche.
Però ha risposto.
Conte non l’ha fatto, non in maniera chiara, non in merito a quell’accordo con Di Battista.
Io, scherzandoci un po’ su, che la situazione è talmente tragica ma così poco seria che ci si può solo ridire perché l’alternativa è parecchio peggio, dico solo che se al posto di Conte ci fossi stato io (ve l’ho detto che scherzo) Di Battista avrebbe deciso di riprovarci, perché io qualche idea sulle cose da fare ce l’ho, parlo chiaro, dico quello che penso e sono leale nei confronti di chi si fida di me.
Avete presente di maio? Ecco, io sono l’opposto.
Ma Conte non è come me. Traccheggia, tentenna, si barcamena, sembra uno di quei fidanzati che non si rassegnano al perduto amore. Lei gliele fa di tutte, promette di darla anche al gatto mammone, ma lui, stoicamente, spera ancora.
E’ Giuseppe la chiave di tutto, non Alessandro.
Il problema è che di tempo ce n’è davvero poco e che qui non si tratta solo di lui. Qui ci sono un mare di persone che aspettano di sapere se il 25 settembre dovranno prenotarsi una grigliata di pesce di fine estate al Primasecca di Torrette di Fano o andare a votare. Le stesse persone che invocavano anche i nomi di Bersani e Fratoianni. Ricordate? I quattro dell’Ave Maria, o dell’Apocalisse, o di stoca**o, fate voi. Ecco, questo super Team che avrebbe fatto tremare il mondo non esiste, visto che anche loro sembrano preferire l’usato sicuro. Soprattutto Bersani, la metafora più veloce del West ma che poi, quando c’è da dare un seguito alle parole, ha come un blocco, un impedimento, come se gli fosse sufficiente dimostrare quanto sia illuminato ma poi alla fine gli importi poco di quello che succede visto, per esempio, che nell’ex governo draghi non risultano sue particolari azioni di disturbo. E che adesso pare riaccasarsi con gli stessi dai quali si era separato, Renzi compreso.
Quando si dice la coerenza.
A volte basta un Ministero per conquistarsi le grazie di qualcuno.
E poi c’è Grillo, sempre Grillo, eternamente Grillo, che continua a triturarci le palle, per esempio con la storia del secondo mandato, che sarebbe come dire che Conte dovrà gestire i pochi voti che prenderà con qualche altro scappato di casa estratto a sorte in un condominio.
Beppe, hai un’età, fai come me: stai in casa. Ti metti lì, al freschino, ce l’avrai l’aria condizionata nella tua villa, ti rilassi, ascolti un po’ di musica, la fai, dormi, trombi, fai quello che ti pare, ma non romperci più le palle a noi (lo so che è sbagliato, ma scrivo come mi pare).
Grazie di tutto, davvero tanto, ma adesso anche basta.
Oppure scrivi, come me, ma fai in modo che di quello che scrivi non freghi un cacchio a nessuno.
Come per quello che scrivo io.

