LA PRIMA RIFORMA: ABOLIRE LA PAROLA “MA”

DI GIANFRANCO MICALI

 

Con il semplice ed equivoco uso della minuscola parola “ma” sono ormai moltissimi coloro che credono di salvarsi da un giudizio riprovevole.
Diffusi esempi , tv e non, di questo uso distorto:
1) Io non sono razzista ma vedo troppi migranti vicino a me.
2) Io sono di sinistra ma l’articolo 18 era da abolire.
3) Io non amo Berlusconi ma lo voterò perché l’unico competente.
4) Io sono del Pd ma pronto al nuovo Governo con Forza Italia.
5) Io credo nella Giustizia ma non ai magistrati.
6) Io vorrei l’uguaglianza ma chi è povero non la merita affatto.
7) Io combatto l’evasione ma non posso pagare tasse così alte.
8) Io detesto la criminalità organizzata ma in certi luoghi è un toccasana.
9) Io ho paura della violenza ma l’approvo quando è ben indirizzata.
10)Io amo la trasparenza ma quella degli altri.
p.s. Sono graditi altri orripilanti “ma”…..