GILETTI SUPERSTAR

DI GIANCARLO SELMI

Nella foto due persone inscritte all’Ordine dei giornalisti.

Il primo difende, come é giusto che sia per chiunque, la propria posizione, il proprio parere.

Il secondo, che dovrebbe essere super partes visto che é il conduttore di un programma di approfondimento, minaccia, alza il dito e lo pone nella faccia dell’interlocutore. Lo fa con un atteggiamento mafioso. Non difende una propria posizione, aggredisce físicamente il parere dell’altro. Un atteggiamento proprio delle peggiori mentalitá fasciste.

Il primo si chiama Gaetano Pedullá. Un nome noto per le sue campagne antimafia e per essersi schierato sempre, in tempi non sospetti, al fianco dei giudici piú esposti in quel campo, senza mai fare un passo indietro.

Il secondo piú volte cacciato dall’Ordine e poi riammesso. Giornalista del gossip prima e della propaganda di destra ed antigovernativa poi. Un uomo sempre in vendita.

Capisco la sua isteria nel rendersi conto che i numeri dello share non hanno premiato la forte propensione della sua lingua verso i culi di Salvini e Meloni, peró mi sembra che abbia abbondantemente oltrepassato il limite che la deontologia nella professione di giornalista impone. Per il suo livello culturale l’appadrinamento é necessario, peró questo non giustifica una simile caduta di stile che ritengo uno dei peggiori spettacoli mai visti.

“I fatti separati dalle opinioni” il motto della promozione della trasmissione. Evidentemente non é cosí e la scena a cui ci é toccato assistere ieri lo dimostra. Sarebbe meglio per l’immagine di questo illustre opinionista del nulla, che litigasse con Buzzi e Mastrapasqua invece di farlo con Pedullá.

Spero che “Non é l’arena” sprofondi nell’indifferenza televisiva e che questo squallido esempio di giornalismo rappresentato da questo squallido giornalista, insieme a questo tipo di giornalismo (molto presente in Italia) scompaia per sempre.