LSE CEDE PIAZZA AFFARI A EURONEXT, IL VIA ALLA PRIMA BORSA EUROPEA

DI VIRGINIA MURRU

I rumors si sono intensificati nelle ultime settimane, ma la trattativa era nell’aria già da agosto.
Piazza Affari non farà più parte della corte inglese di London Stock Exchange groupe.
È stata infatti ceduta ad Euronext N.V. – il più importante mercato finanziario e Borsa valori pan-europea in zona Euro – per un corrispettivo in contanti di 4,325 milioni di euro. La sottoscrizione dell’accordo è vincolante.
La Borsa italiana era confluita su LSE nel 2007.
Il cambio di mano, ora è ufficiale, il dossier è aperto e si prevede che l’accordo si chiuderà entro metà del 2021. L’ingresso di Piazza Affari nel gruppo non sarà semplice.
L’acqua che alimenta un efficiente mulino, rappresenterà il maggiore contributore in termini di ricavi.
Quale ‘new entry’, farà la differenza su Euronext, dato che è un’infrastruttura finanziaria importante, l’hub principale per la raccolta di capitale azionario e obbligazionario di riferimento per le imprese del Paese: quelle quotate sono circa 380 e rappresentano quasi il 30% del Pil.
E certamente Piazza Affari non perderà prestigio.
Euronext non è solo la più importante Borsa valori in Europa, risulta anche sesta nel mondo. Ha avuto origine dalla fusione delle Borse di Parigi, Amsterdam (la sede) e Bruxelles, ma col tempo il cerchio si è allargato con altre borse, fino a diventare un faro finanziario indipendente (2014).
L’accordo raggiunto soddisfa la Commissione Europea, ma anche gli ambienti economico-finanziari di diversi Paesi in area Euro, italiani in primis. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri si è così espesso in merito:
“Dall’operazione Borsa Italiana grandi vantaggi per investitori e imprese italiane” “Saluto con grande apprezzamento la sottoscrizione dell’accordo vincolante che porterà all’ingresso di Borsa Italiana nel gruppo Euronext, con l’importante presenza di investitori italiani nell’ambito del nuovo gruppo”.
“È un passaggio fondamentale nella strategia perseguita dal Governo – aggiunge il ministro – di rafforzamento del nostro mercato di capitali in un contesto europeo, e avviene grazie a un’operazione che vedrà l’Italia in posizione centrale all’interno di un gruppo leader a livello internazionale. Investitori e imprese italiani avranno la possibilità di accedere a un pool più ampio di liquidità e a nuove opportunità di investimento e di crescita”. (Dichiarazione rilasciata all’Ufficio stampa del Ministero, nota integrale in calce all’articolo).
In realtà la scelta di London Stock Exchange groupe di cedere ‘un braccio’, come riporta il Guardian, è di carattere strategico, e ha mire ben precise, in quanto punta a fare diventare l’operazione una sorta di apripista per l’approvazione da parte dell’Antitrust (di Bruxelles) dell’acquisizione di Refinitiv (per un valore di 27 mld di dollari), che è un provider finanziario e gestore di piattaforme di trading.
E più a valle ci sono motivazioni di carattere finanziario interno per Lse, un certo malessere confermato anche dall’Agenzia di rating S&P, la quale ha espressamente affermato che la vendita di Borsa Italiana farà bene ‘ai parametri finanziari della Borsa londinese’, nonostante Piazza Affari rappresenti un valore importante per il rating di Lse.
Il quotidiano inglese Guardian riporta alcune dichiarazoni di David Schwimmer, Amministratore Delegato di Lse:
“Il gruppo Lse è convinto che la cessione di Borsa Italiana contribuirà in modo significativo ad abbassare il pressing dell’Unione europea circa le riserve concernenti i problemi di concorrenza sull’acquisto (da parte di Lse) di Refinitiv.”
Intanto Piazza Affari sta per passare sotto il controllo di Euronext, e il ministro Gualtieri ha le sue ragioni per esprimere soddisfazione e ottimismo al riguardo. Saranno infatti coinvolte nell’operazione due ‘player’ italiani di rilevanza internazionale: Cassa Depositi e Prestiti (tramite la controllata CDP Equity) e Intesa Sanpaolo, entrambe entreranno a fare parte del capitale e governance Euronext.
Attraverso l’accordo in corso e l’ingresso di Borsa italiana, Euronext dovrebbe mettere in moto sinergie e valori al lordo delle imposte per circa 60 mln di euro l’anno, entro il primo triennio, ma si andrà anche oltre dato che l’operazione porterà ad un aumento dell’utile per azione.
Diventerà in definitiva, grazie anche al confluire di Borsa Italiana, la prima Piazza finanziaria in Europa, come si è già accennato, nel cui paniere ci saranno più di 1.800 società quotate, e una capitalizzazione che andrà intorno ai 4,5 mld di euro.
Per quel che attiene l’Italia, Cdp Equity farà parte del gruppo di azionisti Euronext, con una gestione pan-europea di altre Borse valori (oltre quella italiana): ci sono infatti quelle di Irlanda, Belgio, Francia, Paesi Bassi, Portogallo e Norvegia. Una potenzialità enorme in termini finanziari e di scambi.
Borsa Italiana, quale ‘new entry’, farà la differenza su Euronext, dato che è un’infrastruttura finanziaria importante, l’hub principale per la raccolta di capitale azionario e obbligazionario riguardante le imprese del Paese, quelle quotare sono circa 380 e rappresentano quasi il 30% del Pil.
Per quel che concerne la governance del gruppo, ci sono diverse nomine che rappresenteranno l’Italia, due manager di Cassa Depositi e Prestiti entreranno a far parte del Supervisory Board, ma faranno il loro ingresso anche i due Ceo di Mts (una delle principali piattaforme elettroniche per le contrattazioni di titoli obbligazionari europei, soprattutto Titoli di Stato e di emittenti sovranazonali) e di Borsa Italiana, che completeranno il quadro del Managing Board ed Extended Managing Board.
Dopo il perfezionamento dell’accordo, che dovrebbe avvenire, come già abbiamo visto, a metà del prossimo anno, l’acquisizione avrà luogo tramite un finanziamento garantito da un prestito ponte, dietro il quale figura un prestigioso gruppo di Istituti di credito, come Merrill Lynch, Crédit Agricole, Bank of America e Hsbc France JP Morgan Securities.
Previsto anche un finanziamento a lungo termine, che sarà foraggiato mediante liquidità disponibile, per un valore di 300 mln. Il nuovo debito, pari a 1,8 mld, e nuovo apporto di equity per 2,4 mld di euro, avverrà sotto forma di ‘private placement’ per 700 mln a Cdp Equity e Intesa Sanpaolo, insieme ad un aumento di capitale destinato agli azionisti di Euronext – secondo quanto riportato al riguardo da Il Corriere della Sera.
Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha sottolineato l’importanza dell’accordo, specie in un momento come questo, dove c’è bisogno di credere in una ripresa solida, malgrado le sferzate causate dall’imperversare del Covid-19, con una recrudescenza autunnale che preoccupa su tanti versanti. Così si è espresso in merito:
“un passaggio fondamentale nella strategia perseguita dal Governo di rafforzamento del nostro mercato di capitali in un contesto europeo” grazie a un’operazione che “vedrà l’Italia in posizione centrale all’interno di un gruppo leader a livello internazionale”.

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