DI ENNIO REMONDINO
Da REMOCONTRO –
Tre voti chiave in una sola giornata. In Romania si è giocata la carta del cambiamento radicale, in Polonia si decide l’orientamento geopolitico, in Portogallo si cerca stabilità. Polonia presidenziali, primo turno: il candidato del governo europeista contro due di estrema destra. Portogallo elezioni anticipate e rischio di maggioranze non stabili. Romania, ballottaggio delle presidenziali dopo il primo turno vinto nettamente dal sovranista George Simion (e dopo che la prima votazione era stata annullata per una campagna di presunte interferenze e disinformazione). Cosa è accaduto?
POLONIA
“Presidenziali polacche cruciali. Da un anno e mezzo si trascina uno scontro istituzionale che ha limitato l’attività del governo europeista con il presidente uscente, Andrzej Duda espresso da ‘Diritto e Giustizia’, il partito sovranista che ha governato in modo semi-autoritario dal 2015 al 2023.”
Al ballottaggio delle presidenziali sarà tra il sindaco di Varsavia Rafał Trzaskowski (centrodestra) e l’esponente di Diritto e Giustizia Karol Nawrocki (estrema destra). Trzaskowski, membro dello stesso partito del presidente europeista Donald Tusk (Piattaforma Civica), ha preso poco più del trentuno per cento, mentre Nawrocki ha superato leggermente il ventinove per cento. Sławomir Mentzen, un candidato ancora più estremo di Nawrocki, si è fermato al quindici per cento: il suo potenziale sostegno all’esponente conservatore di Diritto e Giustizia, grande ammiratore di Donald Trump, potrebbe rivelarsi decisivo al secondo turno delle presidenziali, in programma il primo giugno.
PORTOGALLO
“Terza elezioni anticipate di una serie iniziata nel 2022. Gli ultimi due governi caduti a causa di scandali politici e giudiziari. Il primo ministro uscente di centrodestra, Luís Montenegro, sfiduciato dal parlamento per un possibile conflitto di interessi. Il suo predecessore di centrosinistra, Antonio Costa, si era dimesso su presunte tangenti in cui in realtà non era coinvolto (un errore nella trascrizione delle intercettazioni).”
Alleanza Democratica – coalizione di centrodestra del primo ministro uscente Luís Montenegro – ha superato il trentadue per cento, migliorando l’esito delle elezioni del marzo 2024. Il Partito Socialista ha leggermente superato il ventitré per cento, ottenendo il suo peggior risultato dalla fine degli anni Ottanta; il segretario Pedro Nuno Santos si è immediatamente dimesso. La vera sorpresa è stato il partito di estrema destra Chega, che ha sfondato il muro del venti per cento e sfiorato il secondo posto dietro Alleanza Democratica. Oggi Rebelo da Sousa, il presidente della Repubblica, avvierà le consultazioni per un nuovo governo. Montenegro era stato sfiduciato dal Parlamento a marzo, dopo essersi rifiutato di fare chiarezza su un presunto conflitto di interessi tra l’attività politica e la sua azienda ‘Spinumviva’, fondata nel 2021 e specializzata in consulenza per la protezione dei dati.
ROMANIA
“È la più osservata delle tre. Simion, candidato nazionalista ed euroscettico, con una lunga storia di posizioni estreme: negazioniste durante la pandemia e fautore di rivendicazioni territoriali verso Moldavia e Ucraina, tra le altre cose. Nell’assetto istituzionale della Romania, è il presidente che la rappresenta al Consiglio Europeo, l’organo che riunisce capi di stato e di governo dell’Unione.”
Il sindaco liberale di Bucarest Nicușor Dan ha battuto il sovranista e antieuropeista George Simion, ribaltando i pronostici di molti sondaggi e i risultati del primo turno (Simion aveva ottenuto il 41,0, Dan il 25,4 per cento). Stando al canale televisivo romeno Digi24, il 54,3 per cento dei votanti ha espresso la propria preferenza per Nicușor Dan, espressione di un Paese che vuole continuare a far parte della comunità europea e sostenere l’Ucraina. Il leader dell’estrema destra si è fermato al 45,6 per cento. I conteggi non sono ancora definitivi, ma il divario tra il riformista Dan e l’ultranazionalista Simion si aggira attorno agli otto punti: un vantaggio incolmabile.
“Il dato finale dell’affluenza, al 64,7 per cento, è il più alto degli ultimi vent’anni (53,2 per cento al primo turno). Si è trattato di un fattore probabilmente decisivo per il successo del sindaco di Bucarest, che su X ha scritto: «È stata una mobilitazione senza precedenti, quindi la vittoria appartiene a ciascuno di voi. Da domani inizieremo la ricostruzione della Romania, una Romania unita e onesta, basata sul rispetto della legge e di tutte le persone».”
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Articolo di Ennio Remondino dalla redazione di
19 Maggio 2025