A Latina in centinaia in piazza per Gaza

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Damiano Coletta da ARTICOLO VENTUNO –

Ieri pomeriggio ci siamo ritrovati in centinaia in piazza a Latina per una manifestazione intensa, dolorosa e necessaria: 50.000 sudari per Gaza.

Un appuntamento organizzato con Articolo 21, Latina Bene Comune, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi Sinistra, Partito Democratico, Rifondazione Comunista, Possibile, PerLatina 2032, Rete Studenti Medi, Anpi, Centro Donna Lilith, ArciGayseicomesei, Libera contro le mafie, CGIL Frosinone-Latina, Assopace Palestina.

Lenzuola bianche stese a terra hanno rappresentato idealmente i sudari nei quali vengono avvolti i corpi dei palestinesi uccisi: 55.000 vite spezzate, di cui almeno 15.000 bambini.

Un’immagine semplice ma potentissima, che ha attraversato il silenzio della piazza come un grido muto. Perché di fronte a un genocidio programmato, a un assedio che sta condannando un intero popolo alla morte per fame, sete, bombe e abbandono, non si può e non si deve rimanere indifferenti.

Non è mai stato in discussione il nostro rifiuto del terrorismo: condanniamo con fermezza l’atroce attacco di Hamas del 7 ottobre. Ma ciò che sta accadendo da allora va oltre ogni legittima risposta. È sproporzionato, disumano, e ormai chiaramente strumentale a un progetto di cancellazione del popolo palestinese, che passa attraverso la distruzione, l’espulsione e la deportazione.

Siamo dalla parte delle vittime. Sempre.

Indipendentemente dalla loro fede, dal colore della pelle, dalla loro nazionalità. Lo siamo stati con il popolo ucraino, a cui sono stati riconosciuti – giustamente – il diritto alla resistenza e il sostegno internazionale. Ma allora perché davanti all’invasione di Gaza continuiamo a negare ai palestinesi persino il diritto di esistere?

Perché si nega anche la loro umanità?

Papa Francesco, fino all’ultimo giorno della sua vita, ha chiesto di porre fine all’abominio in corso a Gaza. Le prime parole di Papa Leone XIV sono state un appello alla pace. È tempo che anche la politica ascolti.

La mobilitazione dal basso cresce, giorno dopo giorno. Piazza dopo piazza. È fatta di persone comuni, madri e padri, insegnanti, studenti, operai, artisti, credenti e non. Questa voce non può più essere ignorata. Perché con Gaza muore l’umanità. E noi non ci stiamo.

Ieri, a Latina, abbiamo raccolto il sussurro del popolo palestinese. Ci siamo chinati su quei sudari di lenzuola e abbiamo deciso di diventare la loro voce.

Di sfidare il blackout mediatico. Di dire basta.

Se ancora vogliamo dirci umani, è tempo di stare dalla parte della vita. Dalla parte della giustizia. Dalla parte della pace.

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Damiano Coletta dalla redazione di

25 Maggio 2025