DI MARIO PIAZZA
La pace giusta
Pace è il contrario di Guerra, è un concetto assoluto che non ha bisogno di aggettivi.
Aggiungere quel “giusta” significa subordinarne il raggiungimento a specifiche condizioni, un modo forse elegante ma certamente subdolo per dire “Continuate a combattere”. Eppure quel “giusta” ce lo mettono in tanti, dal Papa fino all’ultimo guerrafondaio camuffato.
A loro vorrei chiedere che cosa intendono di preciso con quell’aggettivo ipocrita, cosa secondo loro sarebbe giusto.
In Ucraina
Sarebbe giusto che le popolazioni della Crimea e del Donbass scegliessero autonomamente se essere russe o ucraine o che tornassero sotto il dominio di chi prima dell’arrivo dei russi le ha massacrate economicamente, socialmente e con la forza?
Sarebbe giusto garantire all’Ucraina la possibilità di prevenire altri attacchi russi ma non alla Russia di prevenire l’espansione della Nato?
In Palestina
E in Palestina cosa sarebbe giusto? Garantire la sicurezza di Israele annientando le popolazioni di Gaza e Cisgiordania che hanno la faccia tosta di pretendere la stessa cosa non dopo un unico folle attentato ma dopo decenni di soprusi e di massacri?
Vittime e danni
E con i morti e le distruzioni come la mettiamo? Arriviamo alla “pace giusta” pareggiando il conto delle vittime innocenti e obbligando l’aggressore a restituire le terre e a ripagare i danni?
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La Pace si fa smettendo di sparare e non ha alcun bisogno di essere giusta, semplicemente perché non esistono paci “sbagliate”.
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Mario Piazza