DI MARIO PIAZZA
Esimio presidente della comunità ebraica Victor Fadlun,
Definire “ignobile e macabro” il grido Palestina Libera lanciato dal palco del Concertone del Primo Maggio non solo da la misura della distanza siderale che la divide da un qualsiasi dio, la fa anche precipitare allo stesso livello di ferocia e inconsapevolezza di chi nel 1938 scriveva sui muri della Germania “Juden Raus”.
Ci sono dei limiti alle efferatezze che questo mondo per quanto insensibile e ingiusto può sopportare, e Israele li ha superati quasi tutti. Rimangono soltanto quelli che per essere infranti oltre alla ferocia sanguinaria richiederebbero anche un po’ di criminale coraggio, e persino nella sua forma più negativa il coraggio non trova posto in chi dal cielo o protetto da un carro armato fa a pezzi donne e bambini, bombarda ospedali, distrugge aiuti umanitari.
Questo è ignobile e macabro, non il grido di dolore di chi vorrebbe fermare la mano vigliacca della sua patria di elezione.
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Mario Piazza