DI MARIO PIAZZA
Pacificazione con i saluti romani?
Non mi servono i saluti romani in onore di un dittatore defunto tanto idiota quanto criminale per disprezzare un fascista.
Le esibizioni pagliaccesche mi fanno sorridere di compassione, al massimo posso irritarmi per la lunga catena di comando che li lascia fare indisturbati, una catena che parte da Palazzo Chigi e finisce sul manganello del più rozzo dei celerini.
La loro idea di società, i “valori” in cui credere
A generare il mio disprezzo sono la loro concezione della vita, la loro idea di società, le loro infamie trasformate in valori in cui credere.
Fortunatamente sono finiti gli anni terribili degli omicidi, delle spedizioni punitive e delle sprangate ma la pacificazione è un’altra cosa. Una pacificazione che non può veder riconosciuta la dignità del nemico fascista è soltanto una tregua, speriamo duri il più a lungo possibile ma chiamarla pacificazione è un modo, anche quello fascista, di derubricare le infamie di cui si nutrono a qualcosa di tollerabile.
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Mario Piazza