Giorgia Meloni e l’essere democratici

DI GIOACCHINO MUSUMECI

Gioacchino Musumeci

 

A pochi giorni dalle europee Giorgia Meloni fa i comizi in cui chiede, rivolta agli avversari, se pensino davvero che non che sia democratica.  Bene, le risponderò da cittadino non da leader politico.
Intanto una premessa: non conosco democratici bugiardi reiterati come Giorgia Meloni, probabilmente si ritiene democratica perché elementi patologici di cui è inconsapevole la convincono che sia così, vediamo se ha ragione.
Tecnicamente la Meloni è obbligata a seguire le regole della Democrazia la cui base è costituzionale. Ma gli italiani dovrebbero chiedersi perché proprio questa premier, donna in privato e uomo nelle istituzioni- che già fa pensare a un problema psicologico – voglia cambiare la Costituzione affinché il premier, eletto dal popolo – le cui farneticazioni involontarie offrono un quadro culturale devastato di cui approfittare – abbia poteri molto più ampi di oggi.
Sia chiaro, approfittare degli ignoranti non è solo un metodo meloniano ma oggi risponderò alla premier.
“Osservare iter corretti, cara, non implica essere democratici”. I fondamenti della democrazia sono contenuti nella Carta della Repubblica e parrebbe tu voglia che questa sia sempre più a immagine e somiglianza tua e di Silvio Berlusconi la cui immanenza post mortem è il peggior virus politico della Storia. Opinione personale.
Se l’orientamento politico è teso a sbilanciare verso di te le garanzie di equilibrio nella democrazia, di democratico popolare sostanzialmente non c’è nulla. Ma oltre l’elemento politico gravissimo e inoccultabile, ci sono quelli personali morali a bocciare ogni tua pretesa mia cara. Le tue politiche nelle risultanze pratiche hanno garantito, contro i propositi di equità e sussidiarietà ( dato che propagandi l’autonomia differenziata) enumerati nella Costituzione, un assetto sociale polarizzato verso disuguaglianze micidiali. I veri democratici anelano a tutt’altro.
L’Italia, se non avessi fatto caso, non ha mai vissuto prima d’oggi, eccezion fatta per la pandemia, tali condizioni di sofferenza sociale acuta e diffusa ma tu, asserragliata nell’egocentrismo disturbante che evapora dal tuo scranno, lo ignori perché sei empatica come un tirannosauro con la vittima tra le fauci.
Tu consideri la povertà uno stigma e ti scagli con arroganza contro i miseri. Nel tuo delirio da carnivoro i reietti, senza prospettive, periscono sbranati da norme inique; soprattutto nel meridione sopravvivono con espedienti giornalieri o ancor peggio nelle mani del crimine organizzato, diversamente di loro resta una carcassa che sventoli come esempio di povertà eliminata: fisicamente sia chiaro. Questa è la tua postura verso i poveri, e francamente mi fa vomitare, altro che democratica.
In verità ti trovo democratica come uno sterminatore di prospettive e diritti civili. Riservi benessere a opulenti in generale anche quando delinquenti in gabbia a cui concedere vitalizi contro ogni forma di condotta morale. Sei democratica come un rullo compressore sui lavoratori a cui offri gli errori della Sx che non vuoi rimediare per ripicca come nel caso del salario minimo. E nel frattempo mantieni al governo una ministra umiliante per coloro che le hanno prestato servizio, trattati da schiavi con troppe pretese perché chiedevano uno stipendio.
Onestamente ho tutte le ragioni per disprezzarti politicamente cara. Ti considero tiranna, proterva, professata cristiana essendo letale come un mitra spianato sui più deboli di te. Democratica un bel par de ciufoli: antifascista mai, discrimini da tutta la vita e in quanto minacciose culture e religioni diverse dalla tua. Teatrante sguaiata non hai digerito le critiche della Chiesa al tuo sacro premierato perché il Vaticano non è una repubblica parlamentare. Davvero notevole Giorgia, avrai notato che il governo Vaticano non legifera in Italia perciò la tua risposta piccata sulla sua organizzazione interna è proprio quella della  “Stron*a di Caivano”.
A parte questo non s’è mai vista una democratica refrattaria e vendicativa come te, perfino peggio di Draghi, alla critiche o al confronto pubblico se non quando questo non sia coi suoi amici o i suoi elettori. Cara Giorgia non accettare lezioni da questo e l’altro perché sei brava solo tu è tipico della disturbata grave, non della persona democratica. Va a curarti, ce lo devi, vogliamo una democrazia sana, non disagiata come te.
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Gioacchino Musumeci