L’ultimo re di Roma

DI ANTONELLO TOMANELLI

ANTONELLO TOMANELLI

Alexander Zverev ha vinto gli Internazionali di Roma. Gli ci sono voluti più di cento minuti per avere ragione di Nicolas Jarry. Ma quando ha capito che l’ultima palla, respinta dal cileno allo stremo, avrebbe scavalcato di metri la linea di fondo, ha gridato quanto nella semifinale del Roland Garros del 2022, quando nel tentativo di recuperare un passante di Nadal si strappò la maggior parte dei legamenti della caviglia destra, con la regia che inquadrò subito la faccia di Nadal: lì tutti intuirono che si trattava di un infortunio grave.

Il tedesco è rimasto fuori dai giochi per un anno. Ora pare essere tornato più forte di prima, quando già aveva le carte in regola per impensierire chiunque, compreso il Gigante Serbo, che proprio a Roma sconfisse nella finale del 2017. Figlio di due tennisti russi, il padre rappresentò l’Unione Sovietica nella Coppa Davis del 1979.

Con questo trofeo Alexander Zverev diventa il numero 4 del ranking mondiale.

Ma c’è un problema. L’aggressività che sfodera in campo, il marcantonio tedesco di 198 X 92 tende a manifestarla anche nella vita privata. Da anni, infatti, si vocifera di donne che preferiscono non aspettarlo in albergo, ogni volta che perde un match.

Il 31 maggio dovrà comparire davanti al Tribunale di Berlino, che a novembre gli ha ingiunto di pagare 450 mila Euro a Brenda Patea, la madre di sua figlia Mayla, che lo ha denunciato per le violenze domestiche subìte per gran parte dell’anno in cui sono stati insieme, compreso un paio di presunti tentativi di strangolamento. Zverev pare essere di una gelosia maniacale. Persino i like sui social sono causa di violenti litigi.

La vittoria di un prestigioso torneo come gli Internazionali di Roma non può che rappresentare il miglior auspicio che questo grande tennista ritrovi subito la giusta via anche nel suo rapporto con il sesso femminile.