DI PAOLO DI MIZIO
Dalla rubrica “LE LETTERE” di Paolo Di Mizio – dal giornale LA NOTIZIA –
L’Istat parla di più 70mila occupati e una disoccupazione in calo al 7,2%. Come si spiega? Credevo che l’economia andasse male.
Arturo Pardi
via email
Gentile lettore,
lei credeva bene e forse con l’aiuto della Divina Provvidenza l’economia andrà anche peggio. Anch’io mi ero stupito per quei dati così incongrui con il fatto che la produzione industriale è in calo del 2,5%. Com’è possibile che le industrie assumano mentre gli ordini calano? L’arcano sta nel fatto che sono conteggiate come occupate le persone che “nella settimana di riferimento hanno svolto almeno un’ora di lavoro” dice il Glossario dell’Inps. Un’ora alla settimana, capisce? Quindi anche il più precario dei precari, il più dannato dei dannati, a una lettura dei dati risulta felicemente inserito nel favoloso mondo del lavoro. È una grande magia e pare che maghi e illusionisti di tutto il mondo stiano affluendo in massa in Italia per imparare il trucco. E non basta. Nel conteggio dei disoccupati non vengono calcolate, come scrive sempre l’Inps, “le persone disponibili a lavorare ma che non cercano attivamente lavoro”. In altre parole i lavoratori, specie anziani e con bassa scolarità, che da anni cercano lavoro senza trovarlo e hanno cessato di spedire curriculum e frequentare agenzie interinali, escono dal conto dei disoccupati e scompaiono. Aggiunga che il governo ha stabilito che una parte dei senza lavoro che percepivano il Reddito di cittadinanza non è più “disoccupata” bensì “occupabile”, e il gioco è fatto. La Meloni è grande. Di questo passo vedrà che presto la disoccupazione sarà a zero. Ma la miseria sempre miseria sarà.
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