I PARADOSSI DI IGNAZIO LA RUSSA

DI GIOACCHINO MUSUMECI

Gioacchino Musumeci

 

Leggo che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha manifestato piena solidarietà al presidente del Senato La Russa, ritratto a testa in giù con un mazzo di fiori presso la tomba di Benito Mussolini in un post dell’attore regista tarantino Michele Riondino.
Il Presidente ha fatto benissimo ad esser solidale con la seconda carica dello Stato. Non foss’altro perché questo elemento controbilancerà il caso Scurati i cui paradossi sono all’ordine del giorno: il senatore Gasparri nega la censura ammessa invece dall’AD Rai Roberto Sergio; accade qualcosa ma anche il suo contrario.
Allora al netto della solidarietà sarebbe stato altrettanto auspicabile che Mattarella chiedesse – dato che la Repubblica si regge sulla Costituzione su cui ha giurato La Russa, Costituzione che in una disposizione transitoria (XIIesima) rigetta il fascismo in toto – se casomai il presidente del senato, dai tempi in cui si addolorava alla tomba del fu Benito omaggiata coi fiori, abbia mai rigettato la fede fascista perché a nessuno risulta sia così. Onde evitare di allungare l’elenco dei paradossi, saremmo felici di ascoltare una dichiarazione pubblica dei fascismo rinnegato e non capriole tipo quella del dichiararsi antifascisti a seconda del significato dato alla parola. All’antifascismo non si dà significato relativo, l’antifascismo nega il fascismo, i suoi postulati, teoremi e corollari. Quindi o si è antifascisti oppure no. The end.
Altra capriola : La Russa sostiene che Scurati fa un sacco di soldi parlando di Mussolini e aspetta che l’intellettuale censurato pubblichi una trilogia su Stalin. Per controbilanciare le schifezze che il fascismo ha procurato agli Italiani, dovremmo concentrarci sulla dittatura comunista Russa che in Italia non è mai esistita, di modo che i fascisti non si sentano soli nel primato degli orrori. Dunque Scurati dovrebbe occuparsi di Stalin, per fare un favore a chi portava fiori presso il sepolcro del piccolo fiammiferaio pelato. Anche no.
Il problema è semplice, Riondino avrebbe potuto risparmiarsi la provocazione per non offrire ai fascisti un altra occasione per fare le vittime e confondere le acque con la solidarietà perché ne discendono osservazioni scomode ma realistiche: se è vero che i fascisti di ieri possono governarci oggi senza aver abiurato la loro fede fascista, evidentemente la Repubblica è antifascista a chiacchiere. Il che contribuisce a divulgare l’idea presso la platea di italiani stufi dell’antifascismo, che in fondo il fascismo è tollerato, concorrendo così alla crisi manifesta dei regimi democratici spinti verso la disuguaglianze estreme che ha sempre coltivato la Dx Meloniana.
Intendo dire che se sta male ritrarre la Russa a testa in giù, come minimo sta male un fascista alla presidenza del senato. Ma l’Italia è famosa per la paradossale coincidenza di opposti inconciliabili come il fascisti al governo di una democrazia. Manca solo che Mattarella firmi un decreto di geometria per cui nello stesso triangolo coesistono angoli retti e piatti, così scopriremo finalmente che oltre il paradosso della democrazia fascistoide la somma degli angoli interni di un triangolo è maggiore di 180 gradi.
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Gioacchino Musumeci