BEVETE ULIVETO!

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Speravo che non lo facesse la cara Elly, tuttavia non sono affatto sicuro che sarebbe stata la cosa giusta.
Mettere il proprio nome accanto al simbolo del partito in una competizione elettorale quando non si ha alcuna intenzione di occupare la posizione che una vittoria assegnerebbe in linea di principio è, per dirla con Romano Prodi, una presa in giro degli elettori.
Detto questo, possono esserci molte ragioni per farlo oppure no. Immagino che Calenda e altri segretari di partiti inventati dal nulla come Azione tentino con la notorietà del proprio nome di supplire alla totale assenza di storia politica e radicamento nel paese. Penso anche che per un partito tanto verticistico quanto privo di rappresentanti decenti come Fratelli d’Italia mettere il nome Meloni sia non solo una scelta coerente ma anche una imprescindibile necessità. Capisco anche perchè Conte non lo abbia fatto visto che nel M5S la sua leadership è mal sopportata da gran parte dell’elettorato.
Ma Elly Schlein perché? Il PD, con tutte le sue magagne, può vantare una penetrazione nel tessuto sociale di gran lunga superiore a ogni altro partito e persino ai propri risultati elettorali. E’ anche un partito dalle molte anime, accoglie democristi bellicisti come Letta e criptoleghisti come Bonaccini, tecnici e filosofi, intellettuali e populisti e tutto ciò che c’è in mezzo.
Mi piace pensare che il nome Schlein nel simbolo sia il rinnovo di quella promessa di un cambiamento profondo nel partito di cui abbiamo tanto sentito parlare e di cui, a oltre un anno dalla sua elezione, non si riesce a scorgere traccia.
O forse è inutile farla tanto lunga. Che si tratti di Schlein, di Meloni di Conte o di Calenda la logica è la stessa. E’ quella di Del Piero, della Cucinotta, del passerotto e dell’acqua Uliveto.
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Mario Piazza