“À LA GUERRE COMME À LA GUERRE”

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

à la guerre comme à la guerre”.
E’ una frase tratta da una lettera scritta da Samuel Beckett che sintetizza la necessità di adattarsi alle circostanze ed agire di conseguenza.
Io penso che ogni persona perbene, di destra e di sinistra con la sola esclusione dei fascisti, dovrebbe sentirsi idealmente in guerra sia con Netanyahu e Israele per i massacri in Palestina che con Orban e l’Ungheria per il trattamento carcerario e l’accanimento giuridico inflitti a Ilaria Salis.
Per questo fanno benissimo le università di Torino e Pisa a rifiutare qualsiasi collaborazione accademica con Israele. Far pagare il prezzo più alto possibile a chi si rende responsabile di atrocità è un dovere e quella sulla sacralità della cultura che dovrebbe rimanere zona franca è solo una balla di chi sotto sotto approva il genocidio.
Per questo farebbe benissimo il Partito Democratico a candidare Ilaria Salis al Parlamento Europeo sottraendola così alla furia nazista e omofoba di Orban. Fa ridere chi dice che Orban potrebbe irritarsi e fare di peggio visto che peggio di così non potrebbe accanirsi contro Ilaria. Altra balla di chi vorrebbe tutti noi “zecche rosse” in galera, a prescindere.
Insomma, cari fasci e succedanei, siete peggio dei vostri nonni con fez e stivaloni che nella loro putribonda esistenza almeno non si nascondevano dietro penose bugie da madonnine infilzate.