L’ALBUM DELLE FIGURINE

DI ORSO GRIGIO

REDAZIONE

 

Le figurine che stanno mettendo insieme PD e 5S con le candidature alle regionali, ma non solo con quelle, farebbero impallidire per tiratura tutte le raccolte della Panini.
Non hanno certo il prestigio della rarità come quella di Pizzaballa, purtroppo, visto che ne vengono prodotte in quantità industriali, ma almeno ne possono godere tutti.
E niente, Conte e Schlein non ce la fanno. Non voglio nemmeno stare qui a cercare di capire chi dei due faccia le caz*ate più grosse ma di sicuro quell’alleanza che noi auspichiamo come unica possibilità di salvezza non è per loro, intenti più a rimirarsi l’ombelico che a mettere insieme una strategia comune, un’opzione praticabile.
Una delle prove di questo è che non riescono nemmeno a liberarsi dell’inutile e dannosissimo duo Renzi-Calenda, mandandoli graziosamente a quel paese, cosa che la maggior parte dei possibili elettori che gravitano da quella parte auspica da tempo ma che loro, soprattutto lei, confusa da una imbarazzante ambiguità, non si decidono a fare.
Anzi, il contrario, ad ogni nuova occasione stanno lì ad aspettare di esserci mandati loro, in quel luogo recondito e incantato. E questo non può spiegarlo nessuna scienza conosciuta.
Forse nemmeno Crepet, potrebbe.
Farsi coglionare da due che ogni volta mettono su questo teatrino del tira e molla solo per rendersi appetibili alle destre, la loro destinazione più ambita, rende Tafazzi uno che aveva cura dei propri zebedei.
Eppure Renzi-Calenda, divisi ma uniti come in un grande amore, non hanno nemmeno alcun peso significativo in termini elettorali. Se mi candido io prendo più voti di loro. In mutande, che rispetto a Calenda col cigno e a Renzi con lo shish sarei anche più bellino da vedere.
E non ne avrebbero nemmeno politico se non fossero proprio il PD e i 5S a concederglielo, invece di chiarire le cose una volta per tutte e lasciarli candire nel loro angolo di inutilità ad aspettare che li chiami Parenzo per qualche ospitata o la venier per un revival di vecchie glorie, anche se loro potranno essere solo vecchi e non hanno mai cantato.
La verità è che il PD resta troppo impastoiato nei meccanismi che l’hanno fatto diventare, fra ulivi, margherite e altre faune umane piuttosto devastanti, una nuova DC con meno qualità di quella vera, condannandolo all’irrilevanza. D’altra parte la fumosa ed evanescente Schlein non sembra avere la capacità, né il coraggio, e forse nemmeno l’intenzione, di operare quel cambio di mentalità sul quale contavano in molti, me compreso. Magari non per votarlo, ma almeno per costruire un’opposizione solida e credibile come dovrebbe essere nell’interesse di tutti.
Lei è solo l’ennesima prova di come, anche i migliori, una volta entrati in certi meccanismi e preso atto di non poterli cambiare, cambino loro.
Forse poi non erano nemmeno i migliori.
E Conte è troppo avvocato e poco leader di partito. Decidete voi se questo è un bene o un male.
Adesso però, in questo sconforto totale, voglio fare un gioco che non ho mai fatto.
Voglio taggarli, così avranno la possibilità, loro o chi scrive per loro, di ribattere che le mie sono solo caz*ate e sono io che di politica e strategia non capisco un caz*o mentre loro, illuminati e lungimiranti, stanno invece operando per il bene comune.
Sarebbe bello che una volta tanto fossero loro a venire a parlare a casa nostra.
Sarebbe la democrazia.
Mentre li aspetto però mi chiedo anche chi me lo fa fare. Di stare qui a rodermi il fegato e la mente, a chiedermi perché, cercare risposte che non trovo, ostinarmi ancora a credere nei sogni, nel grande amore, in un mondo migliore… bischerate così.
Potrei sbattermene i cog*ioni, di tutto e tutti, e i miei organi vitali farebbero di certo baldorie di gaudio e felicità, ma sono quello che sono: un signore un po’ in là con gli anni, patetico e irrecuperabile, e credo che ormai farò come quel paracadutista con il paracadute che non si apriva e si sbloccò solo a pochi metri da terra.
A quel punto avrebbe potuto ancora tirare la cordicella e salvarsi, veleggiare sicuro ancora per un po’ prima di atterrare, ma a toccare terra mancava così poco che lui decise di fare un salto.
Op-là.