FINALMENTE UNA BUONA NOTIZIA

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

E’ davvero una buona notizia la ritrattazione in stile Olindo della Meloni.
Giorgia nostra ci spiega che il suo minaccioso attacco a chi ha osato criticare le forze dell’ordine per le manganellate ai ragazzini non era diretto al presidente Mattarella ma a una non meglio identificata sinistra. E’ una buona notizia perché rende evidenti alcune cose importanti.
La prima è che non dobbiamo prendere alla lettera le scempiaggini che escono dalla sua bocca. La sua furia da fascio-pasionaria barricadera dura il tempo necessario per consultare i sondaggi e gli indici di gradimento dopodiché il suo personale algoritmo per valutare cosa sia più conveniente le impone tassativamente come proseguire, fosse pure come questa volta la più tremebonda delle retromarce.
Un’altra buona notizia è l’uso della parola “istituzioni” che la Meloni ha fatto nella sua invettiva a sostegno dei manganellatori, perché delle due l’una: O non conosce il significato del vocabolo e questo ci metterebbe al riparo dal pericolo che negli incontri internazionali qualcuno possa prenderla sul serio, oppure nella sua mente quella parte di società civile che seppur sparpagliata ha a cuore la giustizia e il rispetto dei diritti è riconosciuta come Istituzione. Non chiedevo tanto, ma almeno che non possa tirare troppo la corda sembra che lo abbia capito.
L’ultima buona notizia è che l’arrogante sicumera che Giorgia ama esibire quando impugna un microfono è soltanto una farsa. Scesa dal palco e senza il servile applauso di familiari, alleati e sostenitori non è in grado di reggere un confronto diretto con la più solida delle Istituzioni e parlo di quelle vere, del Quirinale che a prescindere dai suoi temporanei inquilini rappresenta, lui sì, tutto il paese. Nella solitudine della sua stanzetta Giorgia se la fa sotto dalla paura come è giusto che sia.
Possiamo quindi stare tranquilli? Certo che no e non perché la Meloni sia particolarmente forte. Dobbiamo tenere alta la guardia perché in situazioni molto speciali anche una pecora, una capra o una coniglia possono diventare pericolose. Non siamo ancora a quel punto, i meravigliosi cortei di ieri contro i manganelli e a favore della Palestina sono stati più che sufficienti a farla trotterellare impaurita verso la sicurezza del suo ovile.
Avanti così!