DI GIOACCHINO MUSUMECI
Mi è stato chiesto che pensi sulla morte di Alexei Navalny ma è una domanda inutile, bisogna ascoltare la Ue, non certo me: “Non c’è necessità di un indagine penale per stabilire che le responsabilità della morte di Navalny ricadono su Vladimir Putin”. Ciò almeno è quanto la Ue, per voce di Peter Stano, portavoce affari esteri commissione europea, chiede ai governi degli stati membri di condividere.
Siccome sono europeista anche io, e qui viene il bello, penso non ci sia necessità di un processo penale per stabilire che la responsabilità della morte di circa 28mila palestinesi dopo e cioè dopo, ovvero dopo e non prima, l’atroce attentato del 7 ottobre costato 1200 morti israeliani, debba ricadere sulla spalle di Benjamin Netanyahu.
Mi arresteranno per questa dichiarazione ributtante?
Si può dire? Scusate dove siete, ho una “quaestio” per meteore esperte di diritto penale internazionale gravitanti su Facebook. Volendo anziché no, perché i tempi sono quelli che sono, si può sentenziare colpevolezza senza un processo penale anche qualora i fatti, naturalmente quelli forniti da NOI ed esposti da NOI a tutti NOI, perché l’unione fa persuasione, portino a pensare che Navalny sia stato ucciso del regime russo se non per avvelenamento perché sia stato sottoposto a un regime carcerario disumano che l’ha condotto alla morte? C’è un’alta probabilità che le cose siano andate cosi, dunque possiamo condannare e aggiungere un tassello perché venga a noi questo benedetto conflitto mondiale?
Se si può fare okay, mi adeguo, anche se non dovrei ma chiedo scusa.
Io penso che il diritto a un giusto processo debba estendersi anche a Chiara Ferragni e attenzione, so che è colpevole. Comunque se si può condannare senza processo, che tanto non serve, mi adeguo alla massa, l’intelligenza suprema che ci governa desidera sia così.
Con ciò ringrazio il nostro ministro degli esteri Tajani Tony, naturalizzato italiano, che sulla morte di Navalny si è prodotto in una dichiarazione commovente: “Ho parlato a lungo con la moglie di Navalny ieri, le ho ribadito la vicinanza e la solidarietà del governo italiano e il nostro impegno a difesa della democrazia e della libertà di opinione. Noi continueremo a difendere il diritto di ogni cittadino a esprimere le proprie idee” a meno che questi non sia Julian Assange aggiungerei.
Il caro Tony ha omesso di dire tre cose:
la prima è che in nome della libertà d’opinione l’altro ieri stilavamo liste nere di no vax non eravamo affatto tolleranti.
Ieri stilavamo liste di putiniani e li disprezzavamo come cani.
Oggi se non stiliamo liste di antisemiti poco ci manca dato che il governo di Israele non si può criticare, censuriamo dichiarazioni pubbliche a favore di migranti e contro la strage di palestinesi che si sta perpetrando anche nel momento in cui questo post tristemente canzonatorio prende forma.
Tony Tajani ha scordato di specificare che quando il parlamento italiano nel dicembre2021 in nome della libertà d’opinione avrebbe potuto offrire lo status di rifugiato politico a Julian Assange per sottrarlo all’estradizione, evitargli il regime di carcere durissimo che lo sta portando alla consunzione e che proseguirebbe per 175 anni, Forza Italia, partito di Tony Tajani votò contro. E tutti gli altri gruppi parlamentari si astennero ad esclusione dei rappresentanti di “Alternativa C’é”, il cui emendamento a favore di Assange fu bocciato con 228 NO, 22 SI e 125 ASTENUTI.
Non ho altro da aggiungere, vado a spalare il vomito che le nostre classi politiche spalmano costantemente sella difesa della libertà’ d’opinione.
Il post voleva essere sarcastico ma è terminato in modo tragico almeno quanto l’ipocrisia, il doppiopesismo e la tifoseria che affliggono questo dannatissimo paese di uomini e donne la cui la codardia è occultata da lustrini, paillettes sventolati in manifestazioni e convulse reazioni mediatiche.