MATTEO RENZI E L’APOLOGIA DELLA DISUGUAGLIANZA

DI GIOACCHINO MUSUMECI

 

“Non scappo dal processo, ci vado a testa alta, udienza per udienza. Se qualcuno vuole invadere il terreno della politica, e far passare il messaggio che siamo tutti uguali, io dico no, non mi conviene, ma combatto”.
Parole di Matteo Renzi ormai totalmente fuori controllo. Parla di invasione del terreno della politica ma i magistrati rispettano la Costituzione che Mattero Renzi, senza freni, osa insultare. In barba alla Costituzione e l’enunciato dell’articolo 3, questo buffone arrogante di proporzioni spaventose afferma di combattere affinché davanti alla legge non siamo tutti uguali.
Mai sentito un inno alla disuguaglianza proprio nella sede più importante della Democrazia. Il nostro ordinamento è fondato sul principio di equità e uguaglianza davanti alla legge; Matteo Renzi, senatore della Repubblica nega i principi della Nazione di cui è rappresentante, assecondato dall’immondezzaio che occupa quasi in toto l’emiciclo parlamentare.
Renzi dev’essere processato, è una questione di credibilità istituzionale. Se la Consulta avallerà il conflitto di attribuzione, saremo davanti al baratro di un regime autoritario in cui i politici possono prosciugare indisturbati le risorse pubbliche grazie a illeciti finanziamenti privati. Saremo tornati al Craxismo più esagerato, e tutto ciò accade con la restaurazione di Draghiana che restituisce forza a una classe politica RIBUTTANTE.
Mai visto un abominio così sfacciato, sono letteralmente schifato.