EVACUAZIONI VOLONTARIE?

DI TURI COMITO

TURI COMITO

 

Per quanto uno voglia scacciare dalla testa l’accostamento, alla fine questo prevale.
Non si può fare a meno di pensare, leggendo questo articolo, alla prima fase della pulizia etnica ebraica quando in Germania, nei primi anni del nazismo, si incentivava la migrazione in massa degli ebrei e si pensava di prelevare i “residui”, caricarli su mercantili e portarli in Madagascar. Poi le cose cambiarono e i nazisti decisero che era meglio ammazzarli tutti possibilmente.
Questa storia di incentivare i palestinesi (solo quelli di Gaza?) a togliere il disturbo dalle sacre terre – che dio in persona patteggiò con Abramo, Isacco e compagnia salmodiando – cercando accordi con il Congo e l’Arabia Saudita e chissà con quanti altri paesi, ricorda sinistramente le cose prima dette.
Non è escluso, anzi è tutto incluso, che da qui a qualche tempo leggeremo sui giornali di voli speciali che da Israele portano nelle ridenti e feraci terre del centroafrica i palestinesi “residuali” di Gaza e zone limitrofe.
Così come per la notizia qui segnalata in cui si passa dallo stupore alla scrollata di spalle, succederà la stessa cosa quando leggeremo delle “evacuazioni volontarie”.
Vedrete.
Questione di tempo.
Ci si abitua a tutto.
Si sarebbero abituati, le generazioni precedenti la nostra, anche agli ebrei in Madagascar se Hitler non avesse voluto prendersi oltre a quasi tutta l’Europa pure Mosca e gli Usa non fossero entrati in guerra.