LUNGA SEQUENZA DI SPETTACOLI GROTTESCHI

DI GIANCARLO SELMI

Giancarlo Selmi

 

Tutto doveva fare, meno che “sfanculare” il suo predecessore. Perché, sia chiaro, quel riferimento alla famosa foto sul treno è stato uno “sfanculamento” di fatto. Si è accorta subito dell’errore (la sua martellante piagnoneria e le abitudini da strillona di mercato hanno preso il sopravvento) e si è precipitata a scusarsi: no… ma cosa dicono… io non volevo dire quello che hanno capito… per carità… Mancava poco che si autofustigasse. Cosa grottesca, visto che lei di quel predecessore e del suo governo era all’opposizione. E, nella migliore tradizione dei giornaloni, anzi fumettoni leccaculisti, sempre più parodia (brutta) del giornalismo, a cominciare dal terribile corriere della sora (o sola), quella dichiarazione la hanno stigmatizzata.
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Perdindirindina! Come si è permessa la strillona di attaccare Sua Divinità! L’uomo che camminava, anzi faceva chilometri sull’acqua. Il moltiplicatore di pesci (d’aprile). Colui che, chiamato dal Padre a salvare l’Italia, ha contribuito ad affondarla. Il nuovo “vate”, il Profeta che tutti aspettavano. Peccato che durante lo stesso discorso in Parlamento, la sora “Gioggia” abbia sventolato un fax che testimoniava il contrario di quello che gridava. Che abbia parlato del MES dicendo menzogne. A quanto pare il metodo Bocchino di sparare falsità travestendole da verità, è la sola strategia comunicativa di questi figuri (ometto l’aggettivo).
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Dimenticando (volutamente) che il MES fosse stato approvato dall’Italia dal governo di Berlusconi del quale lei faceva parte in qualità di ministro. Dimenticando (volutamente) che il trattato sul MES fu ratificato dal Parlamento dove il suo gruppo politico era maggioranza. Dimenticando (volutamente) perfino che fra quelli che votarono per la ratifica ci fu anche lei e il suo voto si aggiunse a quelli che votarono sì. Peccato che su questo il “corriere della sora” non faccia quasi cenno. Impegnato a difendere la figura di Sua Glacialità, il divino dragone.
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Qualche tempo fa scrissi che durante il secondo governo Conte, sedettero al tavolo dei ministri i precari, i sottopagati, i lavoratori poveri, gli sfrattati, i disabili, i malati che non si curano, i pensionati ecc. Insomma: gli ultimi. Queste categorie sono la grande maggioranza degli italiani. Quel governo, il suo Presidente e quella maggioranza furono cacciate con una manovra di palazzo. E, quello sì, fu orchestrato e portato a termine con il favore delle tenebre. E la partecipazione delle tenebre. Un vero e proprio golpe bianco che somigliò moltissimo a quello che defenestrò la Roussef in Brasile, o Evo Morales in Bolivia. Il primo a beneficiarne fu il dragone. Poi, però, ci furono le elezioni. E, nonostante tutte le riflessioni possibili, ancora mi chiedo: com’è possibile che quella maggioranza abbia votato per la sua carnefice?