GIULIA, È LEI LA VERA VITTIMA QUASI DIMENTICATA

DI CLAUDIA SABA

Da giorni leggo, rifletto e aspetto di scrivere qualcosa senza essere sbranata proprio dal mio stesso genere.
Ma credo sia giusto farlo affrontando anche gli eventuali insulti.

‘Ribellarsi’ al pensiero unico e’ sempre stato uno dei miei più grandi difetti. (Murgia docet)

Purtroppo la notizia tragica del femminicidio di Giulia, si sta trasformando da tragedia in farsa.
Da più parti leggo difese estreme nei confronti del padre.
E la maggior parte di queste difese arrivano proprio dalle donne.
Le stesse che per anni hanno attaccato altre donne colpevoli, secondo loro, di essersi messe troppo in mostra raccontando le loro tragedie personali.
E devo dire che la cosa non mi stupisce nemmeno più di tanto.
E’ la crocerossina dentro noi donne che ritorna ogni tanto.
Soprattutto quando ci sono uomini da difendere.
È l’emblema del patriarcato che senza volerlo, è ancora vivo dentro troppe di noi.
E’ la storia ‘dell’uomo che non deve chiedere mai,
che dice o fa sempre meglio della donna’. Per tutti, anche per le donne…
E’ la dimostrazione che alla fine si preferisce restare attaccate a stereotipi e dinamiche che da anni stiamo cercando di cancellare.
Che proprio non ce la facciamo a smettere di accudire questi uomini, di coccolarli, di consolarli quando vediamo spuntare sul loro volto una lacrimuccia.
No, non ce la facciamo proprio a resistere.
L’uomo che piange, che si mostra triste e ‘vittima’ lui per primo, continua ad ammaliare le donne.
Che così facendo, rischiano di mettere in secondo piano la vera vittima…
Giulia.
E certi uomini, questo, lo sanno molto bene.
Conquistano il nostro lato più fragile.
Dove prevale il cuore, l’istinto materno, l’educazione che ci hanno imposto chiesa, famiglia e patriarcato per anni.
Le donne che riescono a liberarsi da questi dogmi sono destinate ad essere mosche bianche.
E criticate… e giudicate
E messe nell’angolo.
Riflettiamo
Invece che inveire una contro l’altra e rendere vane le nostre battaglie.
Nessuno nega il dramma di Giulia, la vera vittima di tutta questa tragedia, che però rischia di trasformarsi in farsa.
E’ Giulia la ragazza morta ammazzata per mano di un uomo, non dimentichiamolo.
Gli altri, amici e parenti, sapevano.
Avrebbero potuto denunciare in tempi rapidi invece
hanno sottovalutato il problema scegliendo di stare in silenzio per non abbandonare la loro zona confort.
I santi non esistono.
Esistono le donne in prima fila, quelle che lottano da anni andando contro tutto e tutti.

Lotte che in molte hanno abbandonato per quieto vivere.

L’eroe più grande, per me, resta il poliziotto Vincenzo,  che “quando gli hanno passato la telefonata di Angela che ordinava una pizza ‘baby’,  ha capito subito che lei e suo figlio erano in pericolo.

E l’ha salvata, in tre minuti.

Eroe e’ chi previene anche a discapito di se stesso.