OMICIDIO CERCIELLO REGA: COLPO DI SCENA…

DI FERDINANDO TRIPODI

 

Omicidio Cerciello Rega, colpo di scena: “Elder non capiva l’italiano. Troppe lacune e contraddizioni”.

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L’incertezza sulla possibilità che Finnegan Lee Elder abbia compreso di avere a che fare con due carabinieri; lacune e contraddizioni sull’accusa di concorso in omicidio riguardante Gabriele Natale Hjorth.

Sono i due aspetti che emergono dalle motivazioni rese note dalla Cassazione e con cui i giudici della Suprema Corte hanno annullato con rinvio le condanne (rispettivamente a 24 e 22 anni) per i due giovani americani accusati dell’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega.

Lo scorso marzo la Cassazione aveva infatti disposto un nuovo processo di appello bis per i due imputati. Ora si apprende il perché. Nel caso di Elder ad essere messa in dubbio dalla Suprema Corte è la sua capacità, non parlando l’italiano, di comprendere la parola “carabinieri” pronunciata da Cerciello Rega e dal suo collega Varriale (che erano in borghese) per identificarsi. Per l’imputazione di resistenza a pubblico ufficiale è necessario infatti che l’autore del fatto sia consapevole del ruolo ricoperto dal soggetto contro il quale è diretta la violenza o la minaccia.

Ma i giudici della Suprema Corte trovano anche “molteplici e gravi lacune e palesi incongruenze e contraddizioni” nell’impianto dell’accusa di concorso “consapevole e volontario” in omicidio contro Hjorth. In sostanza per i giudici di appello era stato pacifico che quest’ultimo, mentre Elder accoltellava a morte Cerciello Rega, avesse portato avanti una colluttazione con l’altro carabiniere, Varriale, per impedirgli di accorrere in aiuto del collega. Ma proprio dalla testimonianza di Varriale, sostiene la Suprema Corte, parrebbe emergere che la volontà di Hjorth non era quella di favorire un omicidio, ma quella di sottrarsi al controllo e fuggire.
La vicenda – lo ricordiamo – risale al 26 luglio del 2019. I due ragazzi americani in vacanza a Roma cercano cocaina a Trastevere, ma vengono raggirati e vogliono vendetta. Rubano lo zaino di un amico dello spacciatore e offrono la restituzione in cambio di soldi e droga.
All’appuntamento però non si presenta il pusher ma, allertati, i carabinieri Cerciello Rega e Varriale che tentano di fermare i due giovani; ma Elder si getta su Cerciello e lo uccide con 11 coltellate.