CON GIULIA CECCHETTIN CONTIAMO AD OGGI 101 DONNE AMMAZZATE

DI FERDINANDO TRIPODI



Sono numeri dolorosi e inaccettabili,  quelli che emergono dalla stampa sui femminicidi in Italia, come massacranti ne sono le storie.

Da inizio anno si contano 101 donne vittime di femminicidio, l’80 % consumatosi in ambito familiare e affettivo, la metà uccise dai loro compagni o ex.

Aumentano a dismisura le violenze sessuali, crescono gli ammonimenti dei questori per stalking.

Oggi piangiamo Giulia Cecchettin uccisa dal suo stesso fidanzato, Filippo .

Filippo non ha UCCISO Giulia per amore o per gelosia.
Filippo ha UCCISO Giulia perché la voleva possedere, la voleva controllare.
Voleva che la vita di lei girasse attorno a lui.
Classico atteggiamento da narcisista patologico.
Tutto premeditato ovviamente.
Lo sapevamo già tutti.
Lo sappiamo da sempre.
Lo sappiamo ogni volta.
Battersi per una cultura del rispetto e dell’educazione emozionale è l’unica strada per tentare di bloccare questa mattanza.
Ma non dentro un ufficio, ma nelle scuole, tra i ragazzi. Con progetti mirati.

Se non si infonde – con tutti i mezzi possibili – una vera cultura del rispetto e della parità tra i sessi, a partire dai più piccoli, con una politica di prevenzione a 360 gradi, staremo qui a subire passivamente una carneficina fatta di denunce cadute nel vuoto per stalking e maltrattamenti, di corpi violentati, massacrati e torturati.
Di donne uccise.

Una scia di sangue che ci ha portato, e ci sta portando via, figlie, madri, sorelle, amiche.