DEMOCRATURA

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Con una crasi non troppo felice tra le parole democrazia e dittatura il termine definisce una forma di governo che della democrazia mantiene alcuni aspetti formali mentre quelli sostanziali appartengono alle caratteristiche delle dittature.
Ciò che le dittature mettono in atto per mantenersi al potere, tutte indistintamente, è la soppressione graduale dei diritti sociali e civili.
Da un anno ormai ci siamo incamminati sulla via della democratura.
Sono saltati per aria diritti fondamentali come quello alla salute, alla protezione dei più deboli e dei minori, quello a un giusto processo e a una giusta detenzione, quello all’equità fiscale, quello all’indipendenza politica, alla pace, a una corretta informazione e persino alle nostre preferenze sessuali.
La precettazione ordinata ieri da Salvini è un passo importante sulla via della democratura, perché lo sciopero è l’unico vero strumento a disposizione dei lavoratori per opporsi ai soprusi del padronato e dei cittadini per opporsi a quelli del governo. Con lo sciopero si paralizza un’azienda e si paralizza un paese, è semplicemente aberrante che proprio la sua caratteristica principale venga usata come ragione per limitarlo o vietarlo.
Basterebbe questo per spingerci ad aderire, perché se l’ultima forma legale di lotta viene negata non rimane che passare a quelle successive che legali non sono.
Qualcuno lo spieghi a Salvini.