DI MARIO PIAZZA
Io ci provo a parlare d’altro ma con questa terza guerra mondiale che stiamo vivendo in comode rate mi riesce davvero difficile.
Ho scritto “vivendo” e non “osservando” perché anche se da noi non piovono bombe e missili come a Kiev, a Gaza e in tanti altri luoghi meno fotografati come lo Yemen e il Sudan e domani, Dio ce ne scampi, su Beirut o Taipei o Teheran, ci siamo dentro fino al collo. Lo vediamo dalla crisi economica, dall’inflazione, dall’immigrazione, dalle tensioni sociali sempre più radicalizzate, dalle limitazioni alla libertà di pensiero e di espressione che colpiscono la politica e i media per trasferirsi poi anche nelle nostre amicizie e famiglie.