L’INEVITABILE ESCALATION. MA E’ DAVVERO INEVITABILE?

DI TURI COMITO

TURI COMITO

 

In una logica di rappresaglia, di vendetta, di faida, lo sterminio di bambini non è un effetto collaterale di una azione violenta.

È un atto che risponde alla logica del terrorizzare il nemico e a quella che il figlio del nemico, non appena potrà, diventerà egli stesso nemico e quindi la sua morte equivale ad avere un nemico in meno.
Lo fa Israele, Hamas, lo fa chiunque ragioni secondo la legge del taglione moltiplicando per due, per dieci, per cinquanta la risposta al torto subito.
In queste condizioni la faida o non si ferma più o finisce solo in due casi:
– I nemici sono entrambi esausti e rinunciano; 
– Uno dei due soccombe senza nessuna possibilità di replicare, viene cioè annientato.
In linea puramente teorica ci sarebbe una terza opzione per fermare l’orrore.
In un mondo appena appena decente qualunque conflitto tra due soggetti statuali o simili si risolverebbe, pacificamente, con un arbitrato vincolante dotato di potere coercitivo che dopo avere ascoltato e valutato le ragioni degli interessati (e non solo di quelle in aperto conflitto) scelga, tra i vari possibili compromessi, quello che più arreca vantaggi alle parti e contemporaneamente meno svantaggi.
Avendo cura di farlo osservare, il compromesso, con ogni mezzo.
Purtroppo non abitiamo un mondo decente.
Manco appena appena.
E ci tocca assistere a scempi continui alcuni dei quali sono ultradecennali se non secolari e non si sa quando finiranno, se mai finiranno e come finiranno.
Se con la rinuncia, per sfinimento, all’orrore o se con l’annichilimento totale di uno dei protagonisti.
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La foto allegata è stata fatta stamattina alle 8.30 e ritrae il titolo della notizia principale, a quell’ora, sul sito dell’ansa.
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