L’ENNESIMA GUERRA ISRAELE-PALESTINA DALLA BOMBA GAZA ABBANDONATA

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Dalla redazione di REMOCONTRO

Razzi e incursioni di Hamas. L’attacco all’alba, con una pioggia di razzi da Gaza verso il sud di Israele. Almeno 40 vittime israeliane, centinaia i feriti. La controffensiva: raid aerei con centinaia di morti palestinesi. «Quella che Hamas ha lanciato è una guerra contro lo Stato di Israele. Cittadini di Israele siamo in guerra e non è solo un’operazione, è proprio una guerra», dichiara il premier israeliano Netanyahu.

Oggi Israele si trova ad affrontare sfide di portata insolita dal punto di vista strategico. Alle intricate minacce esterne si sommano infatti tensioni politiche e sociali interne senza precedenti. Governo dell’ultra destra religiosa molto aggressivo sui diritti civili, che si è fatto sorprendere da una reazione palestinese massiccia e molto individuabile.

Guerra, guerra vera, come se le altre fossero state assaggi

Guerra. Lo ha detto il ministro della difesa israeliano, Yoav Gallant. Lo ha ripetuto il capo della polizia, Yaakov Shabtai. Lo ha ribadito, senza mezzi termini, il premier Benjamin Netanyahu. Israele potenza militare ha risposto subito, in quella che si prevede sarà l’ennesima spirale di violenza, mentre da subito, e siamo solo ad un inizio, il bilancio è già tragico.

“40 vittime e oltre 700 feriti a causa dei lanci di razzi di Hamas, e dall’altra parte 200 vittime e mille feriti 200 per i bombardamenti israeliani”.

Ora gli aerei, ma forse non basta

L’esercito israeliano ha richiamato in servizio decine di migliaia di riservisti, per quella che è stata battezzata l’Operazione Spade di ferro. «Decine di aerei israeliani stanno attaccando a Gaza un numero di obiettivi di Hamas nella Striscia», ha annunciato un portavoce militare. Sarebbero stati colpiti, dai raid israeliani, 17 compound militari e quattro centri di comando operativi appartenenti a Hamas nella Striscia. «Pagheranno un prezzo mai conosciuto prima», ha promesso Netanyahu.

“Mentre Hamas ha pubblicato foto che mostrano soldati israeliani catturati in un attacco a una base militare sul confine con la Striscia di Gaza”.

La pioggia di razzi, proiettili non guidati

Dall’alba di oggi dalla Striscia si è riversata – a sorpresa – una pioggia di almeno 2200 razzi verso il sud e il centro del Paese (Tel Aviv e Gerusalemme comprese) mentre dall’enclave palestinese o dal mare penetravano in territorio israeliano decine di miliziani armati di Hamas. Il capo dell’ala militare di Hamas Mohammad Deif da Gaza ha definito l’operazione ‘Alluvione al-Aqsa’, causata «dalla profanazione dei luoghi santi a Gerusalemme e dal costante rifiuto da parte di Israele di liberare i nostri prigionieri».

Poi ha aggiunto che i razzi lanciati «nella prima fase dell’operazione sono stati 5.000». Comunque una quantità che ha reso parzialmente impotente il sistema di difesa israeliano.

Cinquant’anni fa la Guerra di Kippur

Israele – oggi shabbat sacro e anche l’ultimo giorno del lungo periodo di festività religiose – è stato colto di sorpresa così come avvenne – hanno fatto notare analisti – nella Guerra di Kippur di 50 anni fa che si svolse in questa data. Esenzione religiosa e immediato richiamo dei riservisti. L’esercito e la polizia hanno ordinato alla popolazione israeliana in prossimità della Striscia di restare al chiuso in casa.

​Hamas: “Prigionieri 35 cittadini israeliani”

Hamas, «dopo l’infiltrazione delle sue forze in Israele», afferma di aver prigionieri 35 israeliani, tra civili e militari. Hamas ha pubblicato foto che mostrano soldati israeliani arresi. Un’azione militare di grossa portata, forse il più massiccio attacco palestinese senza interventi militari esterni, che è sfuggito alla attenzioni dei servizi segreti israeliani presenti di fatto ovunque, e questo è un conto interno israeliano che il governo di destra religiosa e fortemente anti arabo, a ritorsione militare conclusa, dovrà cercare di chiarire.

Gaza, rifugiati in chiesa

Il parroco di Gaza, la minoranza palestinese cristiana, offre rifugio in parrocchia scrive Avvenire. «La situazione è molto brutta, nessuno sa dove si arriverà», segnala padre Gabriel Romanelli, parroco latino di Gaza, non nasconde la sua preoccupazione. Interpellato dall’Adnkronos, padre Romanelli descrive una situazione preoccupante. «Io – dice – mi trovo a Betlemme perché dovevo aspettare dei medicinali ma dovrei, dovevo tornare domani a Gaza. Ma so che la situazione è molto brutta. Nessuno sa dove si arriverà».

“Chiesa e scuola aperte ad accogliere i rifugiati, sperando che in questa escalation generalizzata di violenza a sfida aperta non diventino a loto volta bersagli”.

Da Hamas i video della irruzione da Gaza

Intanto sui social media dei video che mostrano militanti palestinesi in uniforme nella città di Sderot, al confine con la Striscia di Gaza. In uno si vede quello che sembrerebbe essere il corpo senza vita di un militare israeliano calpestato da una folla inferocita. In un altro si vedono militanti palestinesi portare via un soldato israeliano, a bordo di una motocicletta. Altri video mostrano un gruppo di uomini palestinesi che esulta attorno e sopra un carro armato israeliano in fiamme.

Le ombre iraniane

«Ci congratuliamo con i combattenti palestinesi», ha dichiarato il consigliere per gli Affari militari della Guida Suprema dell’Iran, il maggiore generale Yahya Rahim Safavi, commentando il massiccio attacco scatenato da Hamas contro Israele. E anche Hezbollah ha lodato la massiccia operazione di Hamas contro Israele, affermando che si tratta di un messaggio ai Paesi arabi che normalizzano le relazioni con Israel, ha riportato il Times of Israel.

Il rito delle condanne a intensità variabile

Stati Uniti, Unione europea e altri Paesi occidentali si sono schierati a favore del diritto di Israele a difendersi, troppo spesso ripetuto in fasi di difesa decisamente e forse discutibilmente attiva.  Mosca – attraverso le parole di Mikhail Bogdanov, vice ministro degli Esteri russo – si è detta ‘sorpresa’ degli attacchi e ha chiesto un cessate il fuoco.

“Indegno invece il giornalismo italiano ‘All News’ a montare una vigilia di guerra mondiale con una sola lettura della complessa questione israelo- palestinese, con un solo popolo aggredito e l’altro, senza stato promesso e in gran parte prigioniero in territori occupati illegalmente da 50 anni, ignorato o terrorista in blocco”.

 

Articolo dalla redazione di

7 Ottobre 2023