PIZZA E MANDOLINO

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Non so se sia colpa della pizza o del mandolino, ma c’è una quantità di cose vergognose che noi italiani accettiamo con la stessa rassegnazione che riserviamo a una giornata di cattivo tempo o alla foratura di una gomma.
L’elenco delle ingiurie all’onestà, alla sincerità, all’umanità, all’etica, alla cultura e all’intelligenza sarebbe lunghissimo ma quella che mi colpisce oggi davanti alla mongolfiera di aria fritta che ci viene presentata come Legge di Bilancio, la più povera e miserabile dai tempi della seconda guerra mondiale, è che non ci sia nessuno di destra o di sinistra, nella politica o nella società civile, che pretenda di sapere il numero esatto (o anche approssimativo) di miliardi che i sette pacchetti di materiale bellico regalati finora all’Ucraina hanno sottratto a una situazione economica in bancarotta.
E’ stata imposta la segretezza, quella che di solito si usa per nascondere la corruzione, i rapporti con la malavita, le relazioni extraconiugali e ogni altra fetenzia che ogni giorno viene perpetrata alle nostre spalle.
Eh no, porcavacca!
Posso anche bere in un sorso solo la storiella della crociata per un mondo libero minacciato dal mostro russo, ma se le tasse che pago invece di garantirmi l’assistenza medica o qualsiasi altro servizio di base vengono bruciate in un calderone senza fondo buono solo a cucinare morti, feriti, distruzione e profitti stratosferici per l’industria bellica almeno abbiate il coraggio di dirmi in faccia di quanti quattrini stiamo parlando.
Lo voglio sapere.
Voglio sapere di quanto si sarebbe accorciata la lista di attesa per la mia TAC se a foraggiare Zelensky ci avesse pensato chi ha davvero l’interesse e i mezzi per farlo.