SINNER COME PANATTA

DI ANTONELLO TOMANELLI

ANTONELLO TOMANELLI

A Pechino il russo Daniil Medvedev ha dovuto arrendersi in finale ad un Jannik Sinner in forma strepitosa. L’italiano, sbagliando pochissimo e assestando colpi da numero uno del mondo, si è imposto in due set, ma entrambi al tie-break, segno di una sfida all’ultimo sangue.

Con questa vittoria Sinner consolida il quarto posto nel ranking mondiale, raggiungendo il record di Adriano Panatta, che lo aveva preceduto in quella posizione dopo aver trionfato al Roland Garros nel 1976. Nessun italiano come loro.

Sopra Sinner spicca un podio occupato da autentici funamboli della racchetta: Djokovic, Alcaraz e Medvedev. Ma i primi due Sinner li ha già battuti. resta ancora lontanissimo il serbo, anche come punteggio: 11.545 contro i 4.875 dell’italiano.

Medvedev, come sempre correttissimo in campo, durante la premiazione ha avuto un comportamento disarmante. Unico tennista al mondo a somigliare a Dostoevskij, ha tessuto le lodi di Sinner mantenendo un sorriso che non sembrava affatto di circostanza, tanto meno forzato, e ringraziando il pubblico cinese. L’opposto di Tsitsipas, che quando perde una finale tende a scollegarsi dalla realtà, dando sempre l’impressione di aver appena saputo dello sterminio della propria famiglia.

Il russo ha perso. Ma resta un campione in tutti i sensi.