ONE PENNY SHORT

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Se questo governo non salterà per aria a causa dei suoi tanti cortocircuiti interni e per la sua manifesta incapacità di affrontare una crisi complicatissima potrà essere sconfitto elettoralmente soltanto ripescando i voti degli astensionisti e includendo a pieno titolo il M5S nell’area progressista. Non lo dico io, è un fatto aritmetico.
Un bel problema perché quando c’è di mezzo il Movimento non si sa mai come potrebbe finire la partita. I giorni del “Vaffaday” sono ormai lontani e i protagonisti del suo successo tutti più o meno fuori dalle balle a partire dall’elevato fondatore e poi Giggino, Dibba, un paio di Casaleggi e le tragicomiche mascherine di contorno come Toninelli, Bonafede, Raggi eccetera eccetera.
Di quei giorni ingloriosi rimane in sella soltanto Giuseppe Conte, un personaggio che come Pinocchio ha saputo trasformarsi da burattino in essere umano e che mentre il Movimento andava in pezzi è riuscito ad ottenere importanti successi nella lotta alla pandemia, coi miliardi del PNRR, con la crescita del PIL e la decrescita dello spread, con l’aiuto alle fasce più deboli della popolazione.
Tutto bene quindi?
Nemmeno per sogno, perché la catarsi del baraccone grillesco non potrà considerarsi conclusa fino a quando non sentiremo una parola chiara e non vedremo un orientamento politico preciso sulle due tematiche attorno cui ruota tutto il resto e che potrebbero costituire un ostacolo insuperabile per un’alleanza organica e progressista: L’immigrazione e la guerra.