TENSIONI AL CONFINE TRA POLONIA E BIELORUSSIA: PROVOCAZIONI O ASSAGGI?

DI MICHELE MARSONET

 

 

Tutti concentrati come siamo su Donbass e Crimea, tendiamo a trascurare altri punti caldi del conflitto tra Ucraina e Federazione Russa. Uno di questi è il confine tra Polonia e Bielorussia, nonostante Lukashenko si sia sempre dimostrato riluttante a impegnare nella guerra il suo (debole) esercito.

Bielorussia, Russia bianca e fragile

Si è capito da tempo che, in Bielorussia, i russi fanno ciò che vogliono, dal momento che Putin considera il Paese confinante un semplice satellite di Mosca.
Le provocazioni sul quel confine sono numerose e ripetute, e ora fonti polacche affermano che, sabato scorso, sette uomini con uniforme bielorussa e viso coperto da passamontagna, hanno attaccato le guardie di frontiera polacche.

Fantasmi Wagner ad assaggiare?

Non vi sarebbe stato nessun scontro a fuoco. Gli aggressori, penetrati in territorio ‘nemico’, si sarebbero limitati a lanciare sassi e a cercare di accecare le guardie di frontiera di Varsavia con torce elettriche.
Sempre secondo le fonti di Varsavia, il comandante polacco ha ordinato di non rispondere con le armi per evitare conseguenze peggiori.

Varsavia schiera l’esercito

Com’è noto, vista la crescente tensione, la Polonia ha inviato un consistente contingente di truppe al confine bielorusso, sperando che tale mossa funzioni come deterrente.
E la notizia di incursioni e scontri dev’essere presa con le molle, giacché poco si sa di quanto sta realmente avvenendo in Bielorussia, visto che non è del tutto certo, per esempio, che la ‘Wagner’ sia presente in territorio bielorusso e, se sì, quale sia il numero dei mercenari coinvolti.

Polonia prima linea volontaria

E’ chiaro, in ogni caso, che la Polonia è in prima linea, essendo il principale ‘hub’ dei rifornimenti militari occidentali all’Ucraina. Anche se i rapporti tra Varsavia e Kiev sono ora meno idilliaci di prima a causa dell’irritazione ucraina per l’esportazione di grano polacco.
Tenendo conto che l’exclave russa di Kaliningrad dista appena 60 km da quel confine, vi sono timori che la situazione possa degenerare, anche perché si dubita che Lukashenko controlli realmente il suo territorio.

Vecchia storia e antichi torti

Vladimir Putin, inoltre, continua a insistere sul fatto che le regioni occidentali della Polonia furono un regalo di Stalin a Varsavia al termine della seconda guerra mondiale. Ma non è proprio così.
Vi fu in realtà un grande spostamento di territori (e di popolazioni). L’Ucraina acquisì Leopoli (Lvov), città storicamente polacca. Al contempo la Polonia acquistò territori ex tedeschi, tra cui la città di Wroclaw (che si chiama Breslau in tedesco).

Tra chi vince e chi perde

La pericolosità della situazione dovrebbe essere evidente a tutti. Nell’attuale incerta situazione bellica e controffensiva ucraina, la tentazione dell’entrata in campo di un terzo contendente dovrebbe far paura a tutti, Nato compresa di cui la Polonia fa parte.

 

Articolo di Michele Marsonet, dalla redazione di

12 Settembre 2023