14 AGOSTO 2018 – A GENOVA CROLLA IL PONTE MORANDI, 43 VITTIME INNOCENTI

DI BARBARA LEZZI

BARBARA LEZZI

 

L’unica ricostruzione lucida dei fatti precedenti e seguenti al crollo del #Ponte Morandi che costò la vita di 43 persone, l’ha fatta Report qualche settimana fa.

In quella puntata, i fatti sono spietati e, in un Paese normale, da quel giorno in poi, tutti i leader e leaderini si sarebbero vergognati per le loro connivenza e pavidità messe in piazza. Ma non si vergognano perché i loro sudditi, fan, elettori, adoratori riescono a salvarli, giustificarli e perdonarli nascondendo, in una costruzione ipocrita fatta di debolezze e miserie umane, le loro responsabilità.
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Tutti salvi, sia coloro che hanno legiferato a favore dei Benetton per dare loro le concessioni, quelli che le hanno rinforzate, quelli che non hanno vigilato, quelli che non hanno punito e che hanno continuato a riempirli di miliardi anche dopo il crollo.
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Chiunque abbia voglia di scrivere “e tu cos’hai fatto?”, si informi e si svegli.
Chiunque abbia voglia di usare questo post per l’ennesima difesa d’ufficio del dio che seguono come guida politica in maniera acritica e asservita, guardi prima i volti di questa foto in cui sono ritratti nostri connazionali ai quali è stata strappata la vita per complicità con una famiglia di industriali tra i peggiori al mondo.
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Ma non succederà niente di tutto questo, i morti ormai sono morti e interessano sono nel giorno della commemorazione, i leader sono vivi e tengono tra le braccia il destino di chi non vuole schiaffi di realtà perché preferisce giudicare senza sapere, preferisce accontentarsi di fatti raccontati a metà e sceglie le verità da salvare e quelle da mistificare.
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