PER UN PEZZO DI PANE……

DI CLAUDIO KHALED SER

 

” Vieni in Tunisia c’è un mare di velluto ed una palma e tu che sogni di fuggire via…”

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Sono quasi le sei.
La gente é già in coda davanti al forno.
I primi avranno il pane, gli altri aspetteranno ancora, gli ultimi della fila resteranno in attesa che venga il proprio turno per comprare quel pezzo di pane.
Poi, a mezzogiorno i forni chiuderanno, non c’é farina, non si può cuocere altro pane.
Chi non ha potuto comprarlo, domani farà ancora la fila, magari alzandosi quando ancora il cielo é buio per mettersi in coda…..
“Vieni in Tunisia
c’è un mare di velluto ed una palma
e tu che sogni di fuggire via…”
Ieri si é sparsa la voce che in un supermercato sarebbe arrivato oggi lo zucchero.
Apre alle 8.
Alle 4 c’erano già una decina di donne sedute sui gradini, adesso sono diventate decine.
Tutte sotto il sole, tutte in attesa di poter comprare un kilo di zucchero per addolcire il latte.
Non la vita, quella resta amara.
I “ricchi” andranno al mercato della frutta e verdura.
Davanti agli occhi invidiosi di chi non se lo può permettere, compreranno carote, patate e perfino due mele.
I prezzi sono schizzati alle stelle.
Io che “ricco” non sono, ieri mi son concesso il lusso di comperare tre mele.
16 dinari, (5 euro).
Domani mi accontenterò dei fichi berberi, quelli che nascono sui “cactus” lungo la strada e che i bambini raccolgono per vendere al mercato.
5 dinari, ce la posso fare.
“Vieni in Tunisia
c’è un mare di velluto ed una palma
e tu che sogni di fuggire via…”
Già, fuggire via …..
é il sogno all’incontrario del poster di Baglioni.
La rotta inversa di migliaia di ragazzi sgomenti che probabilmente oggi non avranno pane sul tavolo.
Poi c’é qualcuno che ancora si chiede perché.
Le barche non si fermano, lasciano la riva sognando l’altra terra, quella dove il pane lo puoi comperare, dove lo zucchero non lo devi elemosinare, dove in fondo al tunnel buio della disperazione, una piccola luce c’é.
Si dice che “domani é un altro giorno” ma per chi vive la miseria, tutti i giorni son sempre gli stessi, non c’é quel brivido che si chiama “speranza”.
Si, é vero, abbiamo un mare di velluto blu e abbiamo anche le palme….
Ma non abbiamo tutto il resto.
Venite in Tunisia, facciamo cambio.
Noi di là e voi qui.
Voglio vedere se avete ancora voglia di cantare…..